Una conferma alla tesi della popolazione italiana del nord immunizzata al 70 per cento:
https://www.peopleforplanet.it/covid-19-positivi-40-donatori-di-sangue-su-60-quasi-il-70-del-totale
Quindi l’analisi del ricercatore Burgio e di altri virologi naturalisti è confermata (anche i pensionati e gli studiosi non professionisti che non possono venire ricattati dal potere del grande business).
Poi segnalo un commento interessante pescato dal WEB:
Non so quando ho letto quell’articolo in inglese di un certo esperto
tedesco che spiegava che in Svizzera aspettavano il picco della malattia
il 2 aprile e lo stanno aspettando ancora con i letti vuoti.
Ma
quello che ha detto di molto interessante questo dottore tedesco è il
suo parere sui focolai lombardi. Secondo lui probabilmente nella la zona
di Codogno e Bergamo hanno avuto più problemi anche per la presenza di
legionellosi. Quando una persona è stata contaminata dal coronavirus ha
molto più probabilità di contrarre la legionellosi se questo batterio è
presente in ospedale con grossi rischi di lasciarci la pelle. Sono
andato verificare. Se tu batti su google ‘’ Codogno, Bergamo e
legionellosi’’ salta fuori che negli ultimi anni, compreso il 2019, in
questa zona hanno avuto seri problemi con questo batterio. Quindi
Fontana, invece di fare l’eroe alla televisione, dovrebbe spiegarci come
mai in certi ospedali e case di riposo della sua regione, considerata
dal punto di vista sanitario una delle migliori in Italia, non si fa una
sufficiente manutenzione degli impianti di ventilazione forzata che è
la prima causa della legionellosi dopo quella dell’inquinamento.