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Commento di Marco Barone

su L'aggressione subita da Gamal Eid nell'Egitto che ha ucciso Giulio Regeni


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Marco Barone Marco Barone 11 gennaio 2020 18:58

come prima cosa, lei chi è? Visto che non si firma? Come seconda cosa, no, Giulio non era quello che lei ed altri come lei probabilmente pensano. Non era una spia, non lavorava per il governo inglese o per i fratelli mussulmani per destabilizzare l’Egitto e ribaltare Al Sisi. E comunque anche se fosse stato quello che lei pensa, una spia, cosa che non era, significa che le "spie" devono essere torturate, uccise?Ah, già, la risposta è ovvia. Se la va a cercare. Forse, come è stato spiegato mille volte dalla famiglia di Giulio, lei o tanti come lei, fanno parte di quella platea che ignorano cosa sia un dottorato, cosa sia un ricercatore universitario. Il fatto di conoscere più lingue, di essere acculturato, in un Paese profondamente ignorante come il nostro, invece di essere un plus, un valore aggiunto, viene visto come un qualcosa di sospettoso. Meno film, e più decenza di evitare di sparare minchiate. E chiudiamola qui una volta per tutte con questa storia. C’è necessità di riconoscere la verità per Giulio. Per lui, per la sua famiglia, per il mondo che vuole dire basta ad un sistema infame, corrotto, mafioso, e tirannico.


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