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Commento di GeriSteve

su Oscurare i simboli: la forza (e la debolezza) delle sardine


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GeriSteve 26 dicembre 2019 00:38

Salve,

 

ringrazio Fabio per il bell’articolo che mi sembra rappresenti bene la situazione e gli interrogativi che pone e ringrazio Paolo che con il suo commento centra benissimo il problema Salvini.

 

Ringrazio ma rimprovero entrambi per aver fatto emergere i due tristi rancorosi ma per aver perso troppo tempo a rispondere loro.

 

Vado al commento di Paolo: "ma tu te lo immagini Salvini, con il suo background culturale e con tutto l’armamentario di rosari, ... eppure ci sono persone che ci credono."

 

Salvini è un filo-nazi, ci sono poteri forti globali che tifano su di lui come a suo tempo su Hitler, ma non va confuso con Hitler, perchè la psicologia di massa del fascismo di oggi è parzialmente diversa da quella di allora.

 

Da allora è successo ciò che per primo denunciava Pasolini: i cittadini sono stati trasformati in consumatori, mediante una lunga, accanita campagna dei controllori della TV e poi di altri mass media. La TV degli anni 50 e 60 ha glorificato un Mike Bongiorno che astutamente si presentava come uno scemo acriticamente servo del potere e in cui era tanto più facile identificarsi tanto più si sapeva di non essere una elite nè culturale nè sociale. I fanatici di Hitler erano (erroneamente) convinti di essere sostenitori di un superuomo, mentre quelli di Salvini si riconoscono proprio nella sua pochezza e apprezzano che vada al potere uno come lui, che quindi potrebbe rappresentarli. Non sono dei cittadini che vedono in Salvini il miglior statista per il bene dell’Italia: non capirebbero neanche quest’affermazione. Sono semplicemente compiaciuti che vada al potere uno che li scimmiotta bene, è come se ci andassero loro, come quelli che vincendo in un videogioco credono di vincere nella vita.

 

Dopo più di mezzo secolo di incultura consumista la quantità di persone telecomandate che non pensa con il suo cervello e a cui piace tutto e solo ciò che il mercato vuole che piaccia è fortemente aumentata: questo è il problema e il pericolo.

 

La discesa in piazza delle sardine è la risposta dei cittadini a questo pericolo; hanno idee e obiettivi diversi fra loro perchè sono liberi pensatori che ancora pensano con la loro testa ed è giusto che sviluppino visioni e idee diverse: il loro lato unificante è il ribellarsi al sonno della ragione, a chi pretende di pensare per loro e a chi pretende di raggirarli per raggiungere il potere e diventare così azionista della grande corruzione e della mafia che sta mandando in rovina l’Italia.

 

Certo, in uno scontro muro contro muro per vincere sarebbe meglio che quelli che sono ancora dei cittadini avessero tutti la stessa ideologia e gli stessi obiettivi politici, ma così non è, ed è un bene che le sardine abbiano suscitato un movimento di gente che orgogliosamente si riconosce nel ruolo di cittadini e respinge quello dei burattini telecomandati da spin doctors, opinion makers, professionisti di public relations, cioè dai professionisti della persuasione occulta.

 

Il fatto di poter essere anche domani dei cittadini capaci di autodeterminarsi è un bene prezioso e per quel bene vale la pena di superare il classico frammentamento delle sinistre. Per quel superamento le sardine potrebbero avere un ruolo prezioso.


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