Giusto in risposta al commento del sig. Mario Barbato.
La dinamica dell’emigrazione – fuggire dalla propria terra natia
– ha sempre caratterizzato la storia della nostra Gaia Terra. E’ valso, sempre,
nei millenni precedenti; ha caratterizzato i decenni scorsi; continua oggi,
proseguirà nel domani. Su scala PLANETARIA. Proprio ogni 21 giugno si celebra
la Giornata Mondiale del Rifugiato. Invito ad approfondire e riflettere sulla dimensione della tragedia: coinvolti
oltre 70 milioni di persone. Le ragioni sono tante: per guerre, negazioni dei diritti
elementari, desertificazione ( che andrà sempre più a crescere data la drammaticità
della questione ambientale), per fame, per la necessità di migliorare le
proprie condizioni di vita ( pensiero e diritto fondamentale dell’essere
umano).
Nel mio scritto ho evidenziato, tra l’altro, gli oltre 40
milioni di profughi che attraversarono l’Europa come conseguenza dell’immane
tragedia umana determinata dalla 2° guerra mondiale.
Non riflettere su tutto questo significa per ciascuno di noi rinchiudersi nella propria
piccolissima specificità, senza nulla capire della realtà più complessiva che
ci circonda.
Se dovessimo ripercorre nell’albo temporale la storia dell’emigrazione,
cito solo quella italiana, riscopriremmo le gigantesche tragedie che hanno
riguardato tantissimi nostri concittadini. Nello specifico, hanno svolto le
attività lavorative più gravose e usuranti. Inoltre, un solo esempio di merito:
fino a non molti decenni addietro, in Svizzera era proibito portare bambini; di
conseguenza molti italiani portavano i propri figli “clandestinamente”, cioè di
nascosto. Ci sono, da tempo, moltissime pubblicazioni, che trattano queste
argomentazioni. Chi ha vogli può benissimo approfondire.
Sul cosiddetto richiamato concetto di “legalità”. Gli
appartenenti agli stati della Comunità Europea ( quindi compreso gli italiani)
possono trasferirsi ( emigrare) liberamente. Questo non è stato sempre così! Si
può fare proprio perché esiste la Comunità Europea, nata dalle ceneri del
nazifascismo. Chi continua ad emigrare dall’Italia, a centinaia di migliaia, ha
una componente molto mista. Molti sono laureati, ma tant’altri non lo sono. Vanno
via per estrema necessità……bisognerebbe provarle direttamente queste cose! Strumentalmente,
mentre nulla viene fatto per costruire lavoro in casa ( cioè in Italia), tutta l’attenzione
viene spostata sui disgraziati più disgraziati, falsificando le dimensioni del
problema, in Italia a confronto degli altri paesi europei.
E’ ben noto che per i cosiddetti “extracomunitari” la situazione
è molto diversa. Per lo più, chi fugge affronta dinamiche di grandissimo
travaglio, inimmaginabili per tutti noi. Lo hanno insegnato le traversie di chi
è scappato da Siria, Iraq, Afghanistan……… Chi viene dall’Africa sa benissimo
che può affogare in mare! …..giusto per “diletto o masochismo”!!!!
Molti africani da lei richiamati si sono bene inseriti nel
nostro Paese, svolgono attività industriali e commerciali variegate. In molti
casi sono attività che non vengono più fatti dagli autoctoni ( la questione non
può essere affrontata in questa nota). Poi
ci sono gli sfruttati che con il loro lavoro contribuiscono ad alimentarci (
dato che molti lavorano nelle campagne). In questo caso però la colpa è esclusivamente
di Chi li sfrutta, poiché sul loro lavoro fanno lautissimi profitti.