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Commento di Loco

su Lettera aperta alla città di Fiume/Rijeka: A Trieste e in Venezia Giulia si celebrerà l'occupazione nazionalista di Fiume


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Loco 7 giugno 2019 11:00

Gentile Marco, partendo dal presupposto sottinteso che il sindaco Dipiazza sia un fascista dell’ultima ora, io credo che lei abbia completamente frainteso l’esperienza fiumana di d’Annunzio, da come ha scritto questo articolo traspare chiaramente che un’idea oggettiva dell’impresa fiumana lei non la possiede. Forse per pigrizia o forse perchè documentato solo su fonti NON scientifiche e quindi corrotte si è fatto un’idea completamente sbagliata del carattere di questo episodio. Cominci prendendo in mano i libri di Renzo De Felice e di Claudia Salaris, poi si procuri l’ultimo libro di Giordano Bruno Guerri. Solo così il suo pregiudizio di impronta antifascista, quale io stesso mi reputo, potrà cambiare. Nel 1919-20 a Fiume c’erano tante persone che avevano subito il fascino nazionalistico dei discorsi dannunziani, prima durante la grande guerra e poi durante il famoso "Maggio radioso", e questo è assolutamente innegabile, ma prima di tutto il nazionalismo del 1919 non c’entra nulla con l’idea di nazionalismo che nel corso di questo nuovo millennio si è creata. Il nazionalismo dannunziano assomiglia più al patriottismo mazziniano ed è molto distante dall’idea di assolutismo nazionale poi plasmata e utilizzata ad hoc dalla propaganda fascista. Non dimentichiamoci mai che durante l’impresa fiumana uno dei maggiori protagonisti fu Alceste De Ambris, uno dei più famosi sindacalisti rivoluzionari nonché antifascista convinto. Per il vate de ambris scrisse una costituzione, La Carta del Carnaro, in assoluto anticipo sui tempi. In essa si contemplava già nel 1920 la libertà di culto ed espressione, il suffragio universale ed anche il divorzio. Per concludere oltre che ad esaltati fascisti come Mutti o Carli che a Fiume erano approdati in virtù di idee nazionalistiche nella città adriatica erano presenti alcuni degli esponenti più importanti del socialismo e della sinistra rivoluzionaria d’allora. L’esperienza fiumana fu un evento ESTREMAMENTE eterogeneo in cui confluirono in un sincretismo quasi religioso tutte le idee dell’epoca: sia da destra che da sinistra. Attaccare in questo stile Partito Democratico la città di Trieste perchè ha deciso di rendere omaggio a d’Annunzio mi sembra una cosa molto e ripeto molto ingenua e non fa altro che dimostrare purtroppo quello che io odio di più, ovvero che la sinistra italiana è diventata ignorante, apre bocca sapendo solo il 50% delle cose e questo mi fa molto male. Io prima di essere un antifascista convinto sono anche uno studioso di letteratura e storia e trovo imprescindibile, quando si parla di storia, che è una scienza a tutti gli effetti il documentarsi al massimo, il cercare fonti il più possibile oggettive. Smettiamola una volta per tutte di dare del fascista a d’Annunzio. Cominciamo ad aprire un pò di libri di storia e letteratura come si deve ed informiamoci perché ogni volta che d’Annunzio viene accostato al fascismo è quello il momento in cui il Duce vince. Strumentalizzare la figura del vate e tutto quello a cui da sempre il fascismo ha puntato. 


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