La correlazione tra violenza e volgarità di cui parla Françoise è più profonda di quanto possa sembrare: si radica nella struttura stessa del linguaggio e della socializzazione. Ho cercato di spiegarlo in Violenza ↔ Società, appena pubblicato.
La sessualità e l’economia hanno molto a che fare con questo fenomeno: come si potrà rilevare nei flame dei social, gli insulti e le aggressioni verbali usano spessissimo espressioni afferenti al campo della sessualità (evito di scrivere esempi ben noti a tutti) e alla denigrazione del "valore" eonomico di qualcuno (poveraccio, povero X, pezzente, ecc.).
Credo che l’"isteria collettiva" risenta di un’incapacità di esprimere (civilmente) emozioni e bisogni: l’incapacità di parlarne (che richiede impegno e tempo), rispetto alla facilità di agire comportamenti dettati da rabbia, paura, ecc.
Bè, sarebbe lunga, ma vi invito a leggervi il libro, se volete riprendere il discorso.