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Commento di Doriana Goracci

su Buon anno Donne Curde


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Doriana Goracci Doriana Goracci 19 marzo 2019 18:02
Erano i primi giorni di gennaio 2019 quando scrissi questo post Buon anno donne curde anche se voi lo festeggerete con il Newroz, l’equinozio di primavera.
Inserivo in questo mio articolo anche una canzone di Mahmood "Gioventù Bruciata" quando ancora non aveva vinto Sanremo e cantava che ne sanno loro della violenza? Sono 20 anni che il leader del popolo curdo Abdullah Ocalan è sequestrato nell’isola-carcere di Imrali, in condizione di totale isolamento. Dal 2011 gli è negato l’incontro con i suoi legali e dal 2015 lo Stato turco impedisce ogni qualsivoglia contatto. Newroz Uysal, avvocatessa dello Studio legale Asrin, è intervenuta con ANF sulla denuncia dei procedimenti legali che coinvolgono il leader del popolo curdo Abdullah Öcalan, e ha affermato che questa si trova ancora nel tribunale esecutivo di Bursa, alla Corte Costituzionale (AYM) e alla Corte Europea (ECHR).

Era gennaio del 2013 quando ponevo una serie di domande in Rete: A voi sembra possibile che ancora oggi si releghi in una cella, in totale isolamento, un uomo per 13 anni?
A voi sembra possibile che ancora oggi ci sia il divieto imposto dal governo di festeggiare in alcune zone della Turchia il Nawrūz, giornata che celebra l’arrivo della primavera e ricorrenza sentita per varie popolazioni mediorientali tra cui i curdi che è stato infranto nel 2012 da migliaia di persone che, tra domenica e martedì, si sono radunate in alcune grandi città della Turchia e hanno deciso di sfidare i blocchi di polizia per partecipare alla cerimonia?
A voi sembra possibile che io apprenda ancora oggi da un reportage di viaggio in Turchia che è ancora vietato l’ uso della lingua curda?

E’ il 20° anniversario del sequestro di Abdullah Öcalan nell’anno 1999, in un’azione coordinata alla quale presero parte molti Stati in una collaborazione tra diversi servizi segreti occidentali e venne consegnato alla Turchia, giudicato sommariamente in un processo spettacolo e condannato a morte. Da allora Abdullah Öcalan è stato recluso in isolamento, in un regime carcerario che mira all’annientamento fisico e psicologico...La deputata curda nel Parlamento turco, Leyla Güven, e centinaia di altre e altri sono in sciopero della fame per ottenere proprio questo: una fine dell’isolamento di Öcalan, perché possa di nuovo alzare la voce della pace. Quest’anno ricorrono i 20 anni di Ararat centro socio culturale della comunità curda a Roma, il centro nasce nel maggio 1999 al Campo Boario, nel complesso in disuso dell’ex Mattatoio di Testaccio. Uno stabile abbandonato che è diventato uno luogo di accoglienza e di ospitalità, dove sperimentare forme di condivisione tra attività artistica e culturale, solidarietà e trasformazione del territorio.
per chi volesse sapere qualcosa di più su Abdullah Öcalan e che tipo di "mano" venne data dal nostro governo, potete leggere qui https://it.wikipedia.org/wiki/Abdullah_%C3%96calan
nota bene: Il 28 settembre 2006 Öcalan ha fatto rilasciare una dichiarazione al suo legale, Ibrahim Bilmez, in cui chiedeva al PKK di dichiarare un armistizio e cercare di raggiungere la pace con la Turchia. Il Comunicato di Öcalan affermava che "Il PKK non dovrebbe utilizzare le armi tranne che se attaccato con l’intento di annichilimento" e che "è molto importante costruire un’unione democratica tra i Turchi e i Curdi. Con questo processo la via al dialogo democratico verrà finalmente aperta".La nipote Dilek Öcalan si è candidata con il Partito Democratico del Popolo (Hdp) alle elezioni politiche del 2015 ed è stata eletta come deputata al Parlamento turco. Nel 2018 verrà arrestata e condannata a due anni e sei mesi dal governo pubblico per avere preso parola durante un funerale. L’accusa è di incitamento all’insurrezione ed al terrorismo.

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