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Commento di sergio

su La politica e lo stravolgimento dell'etica


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sergio 24 dicembre 2018 08:11

"Non si vuole affermare che la politica abbia fatto in passato uso massiccio dei valori etici, ma l’uso costante di trasformazione dei termini, elevando quindi l’esatto contrario a significato ortodosso."

Già solo questo paragrafo credo la dica lunga sul mio pensiero fra politica ed etica: praticamente inesistente. Non intendevo certamente affermare che vi sia stato, in precedenza (anche molto più a ritroso nel tempo) un legame virtuoso fra chi governa ed il pensiero etico. Mi spaventa l’uso massivo di un linuaggio contrario ai valori minimi di decenza e la sua diffusione nel gergo popolare. Il tanto decantato "prima gli italiani" sottintende una predominanza di razza che nulla ha a che vedere con i valori supremi, ma è passato il concetto, è diventato uso comune. C’è, a mio parere, una profonda differenza fra "la buona scuola" (termine) e "spazzatura" (riferito al genere umano). Si può presumere, soprattutto in un’epoca di slogan, che il latore di una legge la definisca "buona" (ribadisco: non voglio entrare nel merito dei contenuti); ritengo gravissimo che un esponente del governo affermi che era ora di liberare Roma dalla spazzatura, riferendosi ai migranti. Non era un intervento di tipo politico, ma lessicale. E proprio perché tocca il linguaggio, bene comune, molto più pericoloso di altro. Citavo in un’altra risposta Goebbels: il suo obiettivo era alzare continuamente la sopportazione popolare del lessico nazista. La dialettica è un’arma potentissima, stravolgerne i termini passaggio fondamentale. Steve Bannon, ex consigliere di Trump in giro per l’EU a consolidare e rafforzare la peggiore destra del dopoguerra, afferma: "Vi danno del fascista? Vi accusano di razzismo? Siatene fieri". Ecco, tutto qui.

Buon Natale


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