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Commento di Doriana Goracci

su Donne in marcia contro il blocco della ricostruzione post terremoto


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Doriana Goracci Doriana Goracci 19 novembre 2018 19:05
"Abbiamo marciato per la pace e per la vita perchè è in ballo la sopravvivenza dei nostri territori è La marcia delle donne per la vita dei nostri paesi" L’iniziativa, lanciata dall’ex sindaca di Montereale Lucia Pandolfi, si è conclusa, con l’incontro odierno in Prefettura tra una delegazione di manifestanti guidati dala sindaca di Cagnano Iside Di Martino e il prefetto del capoluogo Giuseppe Linardi."Il prefetto ha chiesto di relazionare dettagliatamente su questa condizione di stallo che si è generata col doppio cratere -ha dichiarato al termine dell’incontro la sindaca di Cagnano Iside De Martino- Con gli altri sindaci delle aree interne abbiamo fatto decine di tavoli tecnici, ma noi non abbiamo alcun potere per risolvere l’inconciliabilità dele normative relative al cratere 2009 e di quelle che riguardano il terremoto del 2016 del Centro Italia. Ad oggi non esistono norme attuabili che consentano di avviare la ricostruzione e così, per il terzo inverno consecutivo, le nostre case resteranno chiuse. A Cagnano, dopo due anni, non sono partite nemmeno le pratiche B, quelle cioè relative agli edifici che hanno subìto danni lievissimi dal sisma. La situazione è drammatica".A preoccupare maggiormente la sindaca è lo spopolamento delle aree interne. "Se non ci verranno date risposte in tempi brevi -ha sottolineato De Martino- le aree interne si spopoleranno. A due anni dall’evento sismico, nel Comune di Cagnano abbiamo 50 nuclei familiari ancora fuori dalle loro case. Per un paese piccolo, questo vuol dire spopolamento, con la chiusura definitiva delle scuole e dei servizi. Stanno lasciando morire un interno territorio".
A complicare ulteriormente la situazione, la mancanza di un referente governativo. "Noi sindaci di piccoli comuni non possiamo intervenire senza il coordinamento con chi è sopra di noi. Prima le regioni del centro Italia avevano il coordinamento e un referente sul posto. Oggi non c’è nessuno incaricato dal governo che si occupi delle nostre condizioni. Da Roma devono darci immediatamente delle risposte", ha aggiunto la prima cittadina."Questa giornata di protesta ci ha consentito di riaccendere i riflettori sul blocco della ricostruzione delle aree interne - ha concluso De Martino- Il prefetto si è inoltre assunto l’onere di farsi portavoce delle nostre istanze presso il governo fino a quando la situazione non verrà risolta a livello centrale".

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