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Commento di Persio Flacco

su Per rifare l'Italia serve anche una sinistra governativa che non c'è. Ma se si scioglie il PD...


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Persio Flacco 17 settembre 2018 19:39
Il fallimento del PD è molto più del fallimento di un partito destinato a raccogliere assieme ciò che restava dell’eredità del PCI e della sinistra DC, è il fallimento del progetto, molto più rilevante della sorte di un partito, che era quello di implementare in Italia il modello bipolare di marca statunitense.
Due partiti che si alternano al potere: uno più a destra e uno più a sinistra, entrambi garanti politici dell’ordine economico e sociale capitalista. Uno schema funzionale che offre agli elettori l’illusione di una vera democrazia ma che, di fatto, escludono ogni scelta alternativa allo status quo. Uno schema che è saltato non solo in Italia, dove ha avuto vita breve, ma perfino negli USA, dove ha vinto la presidenza un outsider formalmente appartenente a uno dei due poli ma sostanzialmente eversivo rispetto all’ordine bipolare. Questo significa che il PD non è riformabile, essendo venuta meno la sua stessa ragione sociale. Che non era quella della rappresentanza della Sinistra bensì quella della sua sostituzione con una sua forma addomesticata e castrata della eredità anticapitalista. Anche gli "inventori" del PD hanno capito che il fallimento di questo progetto è fallito, perfino Veltroni l’americano e D’alema il liberale, col regista Napolitano sullo sfondo, non credono più che sia possibile riprenderlo nel breve termine. Anche perché nel frattempo il PD è stato scalato e ha cambiato amministratore delegato e consiglio di amministrazione, finendo in mano a Renzi "Uomo del Mossad" (cit. Massimo D’Alema) e alla torbida lobby neocon-sionista (vedi il padrino di Renzi: Michel Ledeen). E’ troppo anche per dei convinti e fedeli filoatlantisti come loro.

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