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Commento di Persio Flacco

su Fintan O'Toole: le prove per il fascismo sono in piena azione


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Persio Flacco 16 luglio 2018 20:37
Per quello che vale l’autocertificazione posso dire che per carattere e per filosofia di vita non sono tra chi gira la testa davanti al bisogno, ma ho deciso di non farmi più manipolare dai ricatti emotivi dei potenti. Consideri queste due osservazioni. La prima è che uno Stato non è una persona: chi ha un ruolo di governo non può agire per se stesso in base alla propria etica personale, deve agire in nome di una comunità nazionale nei limiti della Costituzione, della legge, dei trattati. Ed è in base a questo che deve esercitare i suoi compiti istituzionali, non per agire la sua carità cristiana, se è cristiano, o il suo cinismo razzista, se è un cinico razzista. Non spetta ad un ministro del Governo agire secondo categorie "morali", questo può farlo il Parlamento nel suo ruolo di rappresentante dei cittadini, non il Governo, che deve attenersi ai suoi compiti di legge.
La seconda osservazione è questa. Lei ricorderà sicuramente la foto atroce del bimbo siriano morto affogato il cui corpicino restituito dal mare è ritratto sul bagnasciuga della spiaggia di Bodrum in Turchia. La enorme carica emotiva di quella foto è stata usata per affermare il "dovere" dell’accoglienza sopra ogni cosa e per bollare come inumano chiunque non lo accettasse come imperativo assoluto. Ebbene, quelli che hanno usato la foto in tal senso sono gli stessi che hanno fomentato la distruzione dello Stato siriano e la guerra da cui la famiglia del povero bimbo stava fuggendo. Riesce a cogliere la vetta di inumano cinismo che sta dietro a tutto questo? Lo si può implicitamente accettare perché la priorità è quella di salvare le vite e recuperare i corpi delle persone che questi animali feroci continuano a gettarci davanti? Io dico di no, io dico che salvare le persone non può lasciare impunito nell’ombra chi quelle persone getta nella disperazione.
Lo stesso, e a maggior ragione, vale per i migranti dall’Africa, sradicati dai loro Paesi a causa dello sfruttamento forsennato delle loro migliori risorse e della corruzione dei loro regimi, comprati affinché continuino a garantirlo, o abbattuti se non lo fanno. Se ci si ferma al dovere morale di salvare vite, comunque per me prioritario, gli sfruttatori continueranno impuniti a produrre disperati e a gettare i loro corpi in mare. Le cose non sono così semplici come l’articolo vorrebbe rappresentarci, come vorrebbero rappresentarci i professionisti della comunicazione al servizio della élite apolide che guida il mondo e che hanno il monopolio della produzione dei contenuti dei quali il nostro pensiero si nutre.

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