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Commento di Matteo Veronesi

su Vaticano, Olocausto e Fascismo


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Matteo Veronesi 22 aprile 2018 20:14

Mi chiedo solo come venga trattata la cospicua documentazione che va contro l’idea dell’acquiescenza del Vaticano di fronte all’antisemitismo nazifascista. Non insinuo affatto che essa sia stata ignorata.
Pio XI: “Attraverso il Cristo e nel Cristo, noi siamo la discendenza spirituale di Abramo. L’antisemitismo è inammissibile. Spiritualmente, siamo tutti semiti” (udienza del 6 settembre 1938, “La Documentation Catholique”, XXXIX, 1938). Pio XII: “Non vi meraviglierete, Venerabili Fratelli e diletti Figli, se l’animo Nostro risponde con sollecitudine particolarmente premurosa e commossa alle preghiere di coloro, che a Noi si rivolgono con occhio di implorazione ansiosa, travagliati come sono, per ragione della loro nazionalità o della loro stirpe, da maggiori sciagure e da più acuti e gravi dolori, e destinati talora, anche senza propria colpa, a costrizioni sterminatrici” (Discorso del 2 giugno 1943, http://www.vatican.va/holy_father/p...).
"The voice of Pius XII is a lonely voice in the silence and darkness enveloping Europe this Christmas. (…) In calling for a ‘real new order’ based on ‘liberty, justice and love’, to be attained only by a ‘return to social and international principles capable of creating a barrier against the abuse of liberty and the abuse of power’, the Pope put himself squarely against Hitlerism” (“New York Times, 25 dicembre 1941).
Il rabbino capo di Roma, Elio Toaff, dichiarò (“Osservatore Romano”, 28 giugno 1964): «La Comunità israelitica di Roma, dove è sempre vivissimo il senso di gratitudine per quello che la Santa Sede ha fatto in favore degli ebrei romani, ci ha autorizzati a riferire in maniera più esplicita la convinzione che quanto è stato operato dal clero, dagli istituti religiosi e dalle associazioni cattoliche per proteggere i perseguitati non può essere avvenuto che con la espressa approvazione di Pio XII».
Come era emerso al Processo Eichmann, infatti, "the pope himself interceded for the Jews of Rome” (The Trial of Adolf Eichmann, Jerusalem 1992, vol. I, p. 85).
L’immenso materiale archivistico è ora liberamente accessibile in rete:
http://www.vatican.va/archive/actes...
Ecco, mi chiedo solo come siano trattate queste testimonianze; non ipotizzo affatto che siano state ignorate o passate sotto silenzio.


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