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Commento di pv21

su Reddito di cittadinanza: perché, di fatto, è un sussidio incondizionato


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pv21 15 marzo 2018 18:01

Al laccio >

E’ risaputo che mettere le mani sul sistema fiscale è un’operazione quanto mai complessa e meticolosa. Tant’è che sovente tra le finalità dichiarate e la loro pratica attuazione subentrano dei “ripensamenti”, se non spiacevoli difformità.


Prendiamo, a mo’ d’esempio, il Reddito di Cittadinanza che ha riscontrato il plauso di disoccupati e di “poveracci”.

Per quel tanto che è dato sapere sui contenuti, la prospettiva di disporre di 780 euro al mese è vista in parecchi casi come una vera boccata d’ossigeno.

DESTA tuttavia non poche perplessità il previsto connesso totale “assorbimento” (finanziario) di alcune altre risorse finora devolute a pari titolo.

Tipo il REI e il Bonus da 80 euro che verrebbero del tutto cancellati.


In soldoni.

Da detto Reddito resterà fuori almeno la fascia più alta che, ad oggi, dà diritto a quota parte del vigente “beneficio” (€80).

Visto che si tratta di soggetti di sicuro non “abbienti” non sarà affatto indifferente dover rinunciare a qualche decina di euro.

Ergo.

Pur se “scomodo” sotto il profilo politico sarà bene che il succitato “assorbimento” avvenga solo fino a concorrenza e che si faccia salva, dandone continuità, l’eventuale quota residua (o estranea).


SOLLETICARE gli “appetiti” primari è tattica da Dossier Arroganza


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