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Problema reale
è che troppi, leggendo poche righe sul web, si ritengono promossi ad ‘esperti’ conoscitori
di qualsiasi materia, pure prettamente scientifica, fino al punto di sentirsi all’altezza di
elargire ‘avveduti’ consigli e pareri.
Specie dal proliferare di siffatte fonti
di ‘saggezza’ virtuale è sortita l’esigenza di sancire formalmente la
“obbligatorietà” di talune vaccinazioni.
Fino a qualche anno fa era normale
consuetudine seguire le indicazioni delle strutture sanitarie durante i primi
anni di vita dei nuovi nati. NON c’era alcun bisogno di specifiche
raccomandazioni e/o sanzioni. SEMMAI erano i genitori a “giustificarsi” per eventuali
dimenticanze (lacune) o ritardi.
Nel merito.
Oggi è l’Istituto Superiore di
Sanità, quale primario organo tecnico, che ha le conoscenze e l’onere di decidere
il tipo e numero di vaccini da ‘prescrivere’ di anno in anno nell’interesse dell’intera
popolazione.
SE alla ‘prevenzione’ epidemiologica viene riconosciuto senso e
valore non esistono valide alternative al concetto di ‘obbligatorietà’.
Di
sicuro non valgono certe “scappatoie” addotte da non pochi genitori.
Da quelli che,
al pensiero di talune fastidiose “reazioni” scelgono di astenersi sperando che
il figlio “la faccia franca”. O da quelli che accampano la sussistenza di
bambini “da non vaccinare” (per loro accertate patologie in atto).
MEGLIO ignorare
e, financo, mettere a tacere certe pretese di “libertà” di scelta. La nostra salute
non è certo spettacolo da Pantomima e Rimpiattino …