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Commento di Marina Serafini

su Liceo di 4 anni, ovvero il Groupon dell'Istruzione


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Marina Serafini Marina Serafini 18 agosto 2017 08:34

Questa escalation di privazioni e limitazione del potenziale umano dilaga giá da tempo, purtroppo. Anche le università, in Italia, si sono adeguate, facendo dello studente un mero cliente, uno che paga, e che se si sente scontento va altrove. Giusto in teoria, ma in pratica questi clienti vengono abituati ad ottenere riconoscimenti privi di valore effettivo, gratificazioni teatrali in cambio del minimo sforzo, quindi é necessario regalargli le caramelle per evitare che i giocattoli, vada a comprarli altrove. Tutta la "cultura" corrente concorre in questo: il sistema scolastico, la educazione in famiglia, i messaggi e gli input che arrivano martellanti da un marketing sfrenato, che educa alla dispersione, alla mancanza di regole, ad una libertá suicida perché irrispettosa - di se stessi come degli altri. Lo strumento piú criticato oggi é proprio quello che invece potrebbe e dovrebbe aiutare a trovare soluzioni utili, ed é il web. Ma ne viene stravolta l’utilità, utilizzato come veicolo principale per la dispersione e per fomentare l’anonimato di quella generazione che ha un disperato bisogno di affermarsi. Ragazzi che vogliono dire di esserci, ma lo fanno in modo distruttivo, non evolutivo. Le molte distrazioni, l’invito alla superficialità, acquistare a tutti i costi, essere bombardati da miriadi di informazioni banali ed eterogenee che saturano e stancano i processi del pensiero. Rumore, tanto rumore e tanta sporcizia. Vedo una umanità sempre più confusa, più sola, una umanità che si fa poche domande, e che si lascia vivere, un po’ rassegnata, un po’ perduta. Una povera umanità che si presta - a volte con ingenuo entusiasmo - ad essere considerata merce, e che si fa brutta, sempre più brutta. Brutta perché snaturata. Ecco che allora il contenitore sociale in cui agisce, quello che ne orienta i modi, si plasma per accogliere il nuovo prodotto: le scuole, il mondo del lavoro...Le istituzioni si adeguano: i polli da batteria richiedono un sistema ben organizzato per il loro utilizzo! Ma a differenza dei polli, siamo dotati di creatività, ed è ciò che nella storia dei tempi ci é sempre venuto in soccorso per uscire da situazioni difficili. Ma ce la stanno oscurando, ci stanno convincendo che non l’abbiamo. Non bisogna crederci: questa è solo manipolazione! Scuotiamoci e ripartiamo dal pensiero analogico, dalle intuizioni. Ricominciamo a dare ascolto ai nostri sogni, e impariamo di nuovo a decodificarli. Ripartiamo dalle immagini che generiamo noi stessi, non da quelle che altri, per altrui interessi, ci mettono addosso.


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