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Commento di pv21

su Francia, Mélenchon | «L'avvenire in comune» della «France Insoumise»: un passo verso la Nazione Umana Universale?


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pv21 23 aprile 2017 19:46

Notre CHANCE >

Dopo la “mezza vittoria” di PL Bersani e la “decadenza” di S Berlusconi, i geniali strateghi del PD di allora silurarono l’avveduta metodicità di E Letta e decisero di giocarsi l’atout del pimpante “rottamatore” M Renzi, al fine di surclassare l’onda montante del Movimento Grillino.

Incontenibile fu l’entusiasmo per il susseguente 40% alle elezioni Europee. Frutto della “svolta” annunciata con il Bonus di 80 euro.

M RENZI dette l’avvio ad una vorticosa esternazione di “travolgenti” misure anti crisi e di riforme “epocali”. Progetti scanditi da infervorati appelli all’ottimismo, speranza e fiduciosa attesa.


Passano 3 anni.

Mentre il PD si “trasfigura” spuntano man mano delle “dissonanze”, tutte inascoltate. Arriva il momento clou del referendum Costituzionale.


Dopo la sonora batosta ricevuta M Renzi molla la premiership.

P Gentiloni si becca una tosta “eredità” di riforme da revisionare, conti pubblici non assestati e gravi problemi sociali ancora pendenti.

In soldoni.

Il nostro DEBITO pubblico è cresciuto di almeno 150 miliardi (+6%) con 7-8 miliardi all’anno di ulteriori interessi da pagare. Una “solida” ripresa è di là da venire. Per contro si prospetta un’altra dolorosa manovra “correttiva”. Note Agenzie di rating mettono nero su bianco delle “riserve” sulle prospettive di rilancio del paese.

Fatto sta che nei sondaggi l’attuale PD, a firma M Renzi, è dato al 27%. Al terzo posto dopo lo M5S ed il rassemblement di centrodestra caro a S Berlusconi.

DA TENERE ben presente è che, a bocce ferme, in una coalizione di governo di fonte parlamentare anche una forza politica di appena il 12-15% potrà assumere un ruolo determinante.


Ergo. Al popolo di centrosinistra restano solo 2 scelte.


CONTINUARE a credere in una “congrega” politica sempre più gestita a immagine e somiglianza del suo sommo leader carismatico. Magari facendo tesoro di una mai tramontata “scuola” democristiana.


OPPURE cogliere l’opportunità delle primarie per notificare il “totale rigetto” della sperimentata linea politica: monocorde e “favolistica”,  sorretta da “potentati” personificati, tanto “verticistici” quanto “esclusivi” e non confutabili.

DARE con ciò un chiaro segnale che serve subito un programma “veridico”, discusso e condiviso, fatto di soluzioni tangibili e misure efficaci.

E NON perdere questa chance.


BASTA convincersi che un magistrale comunicatore, per sua natura, è sempre in caccia del Consenso Surrogato di chi è sensibile alla fascinazione ...


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