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Commento di Persio Flacco

su Scuola: la pericolosa sfida di Renzi


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Persio Flacco 19 aprile 2015 20:01

Quello che scrive sarebbe tutto giusto, professore, se non fosse per una omissione di capitale importanza: il mestiere del docente è talmente importante e delicato che non può essere affidato a chiunque.
Un medico incompetente, può uccidere decine di persone; un ingegnere incapace può causare la morte di decine di persone; un docente svogliato che non sa o non vuole impegnarsi più di tanto nell’insegnamento può tarpare le ali a centinaia di giovani.
Il lavoro del docente DEVE essere sottoposto a valutazione per garantire il diritto primario dei discenti ad avere una preparazione di livello adeguato. Che poi è lo scopo primario della Scuola.
Nel mestiere del docente, quindi, la valutazione meritocratica dovrebbe essere un metodo di routine. Come possa essere realizzata non saprei, ma sono assolutamente convinto che essa è necessaria. Questo non implica la diminuzione della libertà di insegnamento, riguarda l’efficacia dell’insegnamento.
Se i docenti accettassero di sottoporsi ad un sistema di valutazione continua del loro lavoro potrebbero facilmente fugare il dubbio che la sostanza delle loro rivendicazioni è la difesa corporativa.

Gli astuti suggeritori di Renzi sanno che molti genitori, e anche molti studenti, non stimano affatto i docenti. Soprattutto a causa di una percentuale non irrilevante di essi, che prendono l’insegnamento come un mero fornitore di reddito, che hanno sbagliato mestiere, che confondono il diritto alla libertà di insegnamento con il diritto di insegnare male o di non insegnare affatto.

Questo genere di libertà confligge con il diritto degli studenti ad avere una buona preparazione, e il costo della Scuola ha un senso per la collettività se produce una buona preparazione. Libera ma buona.


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