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Commento di GeriSteve

su L'omeopatia non funziona. Molti la confondono con la fitoterapia.


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GeriSteve 13 marzo 2015 21:30

Io non perderei tempo a discutere sulla validità o meno dell’omeopatia, però vale la pena di fare almeno un paio di considerazioni.

Hannemann ha certamente "toppato" , nel senso che le sue medicine omeopatiche non funzionano; ma la sua ricerca di un metodo alternativo era fortemente motivata dal fatto che allora i medici ammazzavano alla grande i loro pazienti con purghe e salassi: la metafora dominante era che che il "male" o il "maligno" fosse entrato nel paziente e che lo si dovesse far uscire. Probabilmente anche la preistorica trapanazione cranica aveva analoghe fondamenta, anche se qualche -rara- volta potrà essere servita davvero, abbassando la pressione endocranica. Si può dire che allora Hannemann, curando omeopaticamente invece che tradizionalmente ha salvato dei pazienti, mentre oggi l’omeopatia lascia morire pazienti che potrebbero invece essere curati efficacemente.

Hannemann in realtà ci ha anche "colto", perchè dopo di lui sono stati scoperti i vaccini che, sostanzialmente, funzionano secondo il suo principio omeopatico.

Qui io aggiungerei una terza considerazione di tipo però antropologico e culturale.

Ci sono persone che rifiutano i vaccini perchè credono che possano portare le malattie, ad esempio l’autismo, "dentro" il paziente (e ci risiamo!) .
La cosa interessante è che questa tipologia di "credenti" è fortemente sovrapponibile con la tipologia dei "credenti" nell’omeopatia: non si rendono conto del fatto che proprio i vaccini siano l’unico successo della teoria omeopatica!

Per onestà va detto che è bene avere anche delle diffidenze nei riguardi dei vaccini: non per la vaccinazione come teoria (e che ovviamente in pratica comporta sempre un minimo di rischio) , ma per il nefasto influsso che le big pharma hanno sulle ricerche mediche e soprattuto sulla loro diffusione. Come conseguenza della carente indipendenza della ricerca e della medicina, c’è effettivamente un certo rischio di vaccinarsi non per stare meglio ma per far stare meglio l’industria farmaceutica, come è successo per le influenze aviarie e suine. 

Aggiungerei che negli anni 50 e 60 la ricerca mondiale contro il cancro è stata fortemente sviata nella ricerca del virus del cancro, che -se trovato- avrebbe prodotto gran profitti con la vaccinazione, mentre è stata sottostimata l’importanza e quindi la ricerca dei mutageni e dei cancerogeni.

Un’ultima osservazione: va di moda sostenere che non esiste un vaccino contro le malarie perchè sono le malattie dei poveri. E’ verissimo che si ammalano soprattutto i poveri, ma i vaccini antimalarici, se trovati, garantirebbero comunque gran profitti.
Chi sostiene queste teorie non conosce e non capisce la differenza fra un virus e un batterio, fra questo e un organismo eucariota, quindi crede che produrre un vaccino antimalarico sia cosa equivalente a produrre un vaccino antinfluenzale.

GeriSteve


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