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Commento di Daniel di Schuler

su Un'opera per questi giorni: Egon Schiele, L'abbraccio (o Gli amanti)


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Daniel di Schuler Daniel di Schuler 21 febbraio 2015 23:59

La ringrazio per avermi letto e, soprattutto, per il suo commento. Ho pochissime certezze in campo artistico, pur praticando l’arte da sempre. Una è che nell’arte vi sia qualcosa che va oltre le parole; di non riconducibile ad alcuna evidente logica. Ci sono artisti ed opere che ci piacciono ed altri che ci piacciono meno, e poco importa che magari i primi siano solo dei minori e tra quelli che proprio non sopportiamo ci siano maestri universalmente acclamati. Non ho quindi la minima intenzione di convincerla della bravura di Schiele. Ha tutto il diritto di non farselo piacere. Per il resto che dirle? Nessuno può essere testimone d’altro che del proprio tempo. Se domani dovessi scolpire un falso busto d’imperatore romano, darei comunque testimonianza della nostra epoca. Certificherei, se non altro, che di questi tempi ancora apprezzavamo quei modelli. Da quanto ho capito, lei ha una visione dell’arte non troppo diversa dalla mia; da quella che ho maturato nell’ultimo decennio. Ma è, appunto, solo una delle tante possibili visioni. Io da qualche anno cerco il bello; lo voglio trovare a tutti i costi. Qualche decennio fa facevo grandi tele espressioniste, che denunciavano tutto e tutti. Non le ripudio; semplicemente corrispondono alla visione dell’arte che avevo allora. Come non ripudio certe tele Pop che facevo ad inizio anni 80. Tutto dipende da quel che all’arte chiediamo e da cosa, con l’arte, vogliamo dire. E fortunatamente c’è arte per tutti.


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