<< la natura umana non è originariamente peccaminosa, come proponeva il cristianesimo violentando la verità degli esseri umani.>>
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Vangelo di Matteo, 18 - 1 In quel momento, i discepoli si avvicinarono a Gesù, dicendo: «Chi è dunque il più grande nel regno dei cieli?» 2 Ed egli, chiamato a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: 3 «In verità vi dico: se non cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. 4 Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel regno dei cieli.
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Stando al suo fondatore, non mi pare che il cristianesimo affermi che la natura umana è originariamente peccaminosa.
Il fatto che la chiesa cattolica lo abbia invece affermato, coartando peraltro l’antico testamento, ha una ragione evidente: la chiesa cattolica ha voluto imporsi come unico e insostituibile tramite per la salvezza attribuendosi il potere di togliere un peccato originale di cui solo essa, non il suo fondatore, afferma l’esistenza.
Questo ha a che fare con l’esercizio del potere, non con la religione.
Del resto Gesù era ebreo, e pur avendo fondato una religione universalistica distaccandosi nettamente dalla componente particolaristica del giudaismo, è da questo che ha tratto la sua materia prima.
Anche il giudaismo ha una componente universalistica. B’Tselem, nome di una nota organizzazione umanitaria israeliana, significa "a sua immagine": dalla definizione dell’uomo (qualunque uomo) tratta dalla genesi quale creatura di dio fatta a sua immagine.
Ma questa intepretazione del passo biblico non è accettata da tutti gli ebrei. Alcuni di loro contestano che abbia un significato universalistico, che affermi la perfetta eguaglianza originaria di ogni essere umano agli occhi di dio.