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Commento di

su L'Europa come obiettivo e come opportunità


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30 maggio 2014 19:43

Mimesi verbale > Ovvero la capacità di “avvalorare” tutto ed il contrario di tutto in modo da poter addebitare eventuali discrasie al fraintendimento degli interlocutori.

Renzi, parlando alla Direzione PD, ha dato ulteriore prova di siffatta sua “peculiarità”. Da un lato ha ben rimarcato la cifra di un risultato elettorale “storico” (senza precedenti). Dall’altro non ha neppure tentato di abbozzare l’analisi politica dell’inatteso margine di “distacco” legato al precoce “smottamento” (scomparsa) di altri partiti.

E ancora. Se da un lato ha tenuto a ribadire che non si è trattato di “referendum sul governo” (v. maggioranza Letta), dall’altro ha subordinato il “radicamento” di tale livello di consenso alla piena “convergenza” di tutte le componenti (correnti) del PD.

Unico l’obiettivo: la riuscita dell’azione riformatrice da lui avviata e l’efficacia del pacchetto d’interventi già programmati. Tutto nel puntuale rispetto dei tempi “annunciati”. In sintesi.

Per lanciare annunci/promesse e seminare speranze basta una “faccia”, la sua. Per corrispondere alle attese (consenso) serve, da subito, la “convinta” iniziativa e l’azione fattiva di tutto il partito. Renzi sa bene di non avere più “alibi”.

Come sa che solo con l’appoggio di tutte le “anime” e le risorse “esperte” del PD lui potrà accreditare, anche in Europa, delle reali credenziali da Premier. Con buona pace della “rottamazione”.

La storia ci insegna che la Febbre del Tribuno non conosce limiti o remore fino …


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