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Commento di Paolo Gianoli

su Crisi energetica: un sistema integrato per risolverla


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Paolo Gianoli 3 aprile 2009 13:50

Mi permetto di dissentire: è giusto sottolineare la necessità di un approccio scientifico, ma ne occorre anche uno economico. Tutto si può fare, purché sia economicamente conveniente.
In primis, una centrale nucleare costa molto più di 3 miliardi di euro: quella che si sta costruendo in Finlandia è già arrivata a costarne quasi 5 (Finlandia, non Italia dove costerebbe il doppio!).
Il prezzo dell’uranio continua a salire: in pochi anni è aumentato di 7 volte, ed è lecito aspettarsi che continui a crescere, giacché in Cina e Russia si stanno costruendo decine di altre centrali.
Inoltre, non è dato sapere quali siano gli effettivi costi, sociali ed economici, per lo stoccaggio delle scorie.
In USA gli impianti già esistenti hanno avuto un’estensione di vita ma credo solo per meglio ammortizzare i costi iniziali di costruzione.
Il problema non è tanto come produrre energia, piuttosto come distribuirla. Se vi fosse un sistema realmente integrato, costituito da una miriade di piccoli o piccolissimi produttori, cioè in teoria ogni unità abitativa, che mediante le rinnovabili sarebbero in grado di reimmettere nella rete di distribuzione il surplus di energia prodotto, le fabbriche avrebbero la propria richiesta di potenza soddisfatta in maniera continuativa. Ma è necessario rombere il monopolio nella distribuzione di energia.
La Germania, che punta forte sulle rinnovabili, ha appena annunciato la chiusura nei prossimi anni di diverse centrali nucleari: che sia solo un caso?


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