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Commento di Francesco Finucci

su No Tav: il paese militarizzato e la lettera falsa


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Francesco Finucci Francesco Finucci 8 ottobre 2013 14:21

Tralasciando il fatto che si tratta di una pratica standard dell’intelligence di tutto il mondo, l’articolo pone un dubbio, evidenziato anche da Fanpage con strumenti credibili. Sulla maggioranza del popolo che vorrebbe la costruzione della TAV, lasciamo stare, perché penso che a nessuno interessi più di tanto, anzi. Il punto è semmai capire gli attori che giovano dell’instabilità all’interno del nord Italia. I nostri anni di piombo dovrebbero aver dimostrato a sufficienza che chi esercita una minaccia ne guadagna, ma può farlo anche chi si autodefinisce "minacciato", perché così (com’è accaduto in val di susa) può militarizzare il paese, facendone ciò che vuole. E non si tratta neanche di una novità, perché la stessa cosa è stata fatta a Napoli in maniera più lieve e a L’Aquila in maniera massiccia.

Non si tratta di gridare al "colpo di stato", ma di capire certe dinamiche in questo caso esclusivamente politico-militari, perché sono comunque distorsioni della democrazia di cui si riempie la bocca. L’aspetto industriale e di asset non centra invece nulla con l’articolo. Ne la difesa dei no tav, come si dovrebbe poter capire sia dall’articolo in questione sia dagli altri scritti in precedenza.


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