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su Le centrali nucleari in Italia. Il caso del Garigliano (Seconda Parte)


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31 agosto 2013 18:54

Conosce le ricerche condotte sull’inquinamento da “Uranio impoverito” nei pressi del poligono di tiro di Salto Quirra in Sardegna?

Sono 17 i militari colpiti dalla cosiddetta Sindrome Balcani-Quirra. Ad Escalaplano, 2.600 abitanti, 14 bambini sono nati con gravissime malformazioni genetiche. A Quirra, frazione di Villaputzu, su 150 abitanti, venti persone colpite da tumori al sistema emolinfatico.

Ebbene, un rapporto firmato dalla SGS, società del gruppo Fiat che ha avuto dalla Nato l’incarico di effettuare i controlli nell’ambito dell’appalto da 2,5 milioni di euro stanziati dalla Difesa per il controllo ambientale del poligono, rivelò la presenza di Nano particelle di metallo, potenzialmente cancerogene, in 18 pecore che pascolavano a Quirra. Gli animali avevano contaminati i polmoni, 12 i reni, 11 il fegato, 10 il cervello, 5 la tibia. Metalli presenti: ferro, titanio, zinco mobildeno, ferrocromo e cadmio.

Secondo le veterinarie dell’Enea, Marta Piscitelli e Fiorella Carnevali, gli stessi metalli pesanti presenti negli organi degli agnelli si trovano anche nei licheni e sarebbero legati alle attività del poligono. Secondo un altro esperto della procura, il professor Pier Luigi Caboni, i metalli tossici sono presenti in quantità superiori al normale. Lo stesso dice l’esperta di nano patologie dell’università di Modena, Maria Antonietta Gatti, nella sua relazione spedita alla procura il 25 marzo del 2011.

Tutto questo ha ispirato la richiesta di sequestro preventivo del poligono e lo sgombero di 66 aziende agro-pastorali che lavorano nell’area militare come stanziali o in regime di transumanza, compresi circa 9 mila capi di bestiame. Richiesta avanzata dal Procuratore di Lanusei, Domenico Fiordalisi, e accolta dal gip Paola.

I dati riscontrati dalla ricerca condotta dalla Sgs, che non venivano attribuiti in maniera diretta alle attività del poligono (per queste conclusioni i consulenti della società, Gabriella Fasciano e Gilberto Nobile, sono stati indagati per falso dal pm Domenico Fiordalisi), contrastano fortemente con il parere di altri consulenti scelti dalla procura di Lanusei nell’ambito dell’inchiesta sull’eventuale rapporto tra guerre simulate e test bellici e l’insorgenza di malattie e malformazioni nelle persone e negli animali della zona.

Il procuratore della Repubblica di Lanusei, Domenico Fiordalisi, ha disposto anche il sequestro probatorio di un missile anticarro di produzione francese, il ’Milan’, in dotazione alle forze armate italiane e utilizzati fino al 2003, quando furono ritirati dal servizio e destinati alla distruzione. Secondo gli studi del fisico nucleare Evandro Lodi Rizzini, i missili Milan esplodendo liberavano sostanze radioattive che venivano respirate dai militari vittime poi di tumori e linfomi. Sino al 2003 nei poligoni sarebbero stati sparati tra i 1000 e i 1200 missili Milan.

Emiliano Di Marco



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