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Commento di Fabio Della Pergola

su Identificazione degli agenti in ordine pubblico


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Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 6 giugno 2013 17:41

Sono lieto che non ce l’abbia con me, ma resta tutto quello che ho detto nel commento precedente. Non si possono mettere sullo stesso piano i manifestanti e i tutori dell’ordine. Se gli uni trasgrediscono la legge, la legge stessa contempla le relative punizioni. I tutori dell’ordine sono pubblici ufficiali pagati dallo Stato perché garantiscano il rispetto della legge. Se la infrangono non vìolano solamente i codici, ma tradiscono lo stesso contratto di fiducia con lo Stato che implica il rispetto totale dell’etica che quello stesso Stato si è dato.

Qui non si parla dei confini della democrazia, che sono noti e vanno rispettati, ma della possibilità di identificare senza incertezze quegli agenti che si macchiano di violazioni del rapporto etico con il loro datore di lavoro, oltre che delle norme di legge.

Il fatto che la maggior parte delle democrazie occidentali, e non solo, abbia approvato l’uso del codice identificativo - ma non per questo sia venuto meno alle proprie regole democratiche né ai limiti di legge a proposito di ordine pubblico - dovrebbe essere sufficiente per chiarire il punto.


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