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Commento di Francesco Finucci

su Pronti alla guerra in Siria via Amman


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Francesco Finucci Francesco Finucci 31 maggio 2013 00:46

Come ho già sostenuto, qui siamo di fronte ad un’escalation nel peggior posto possibile, il nodo dell’OPEC dell’area che ruota attorno alla penisola del Sinai. Un’area strategica praticamente per tutti. Solo la Russia di Putin potrebbe forse distaccarsene, dal punto di vista delle risorse, ma non certo dal punto di vista politico, considerato che di alleati nell’area gliene rimangono pochi. Neanche a loro può restare indifferente che finisca nelle mani della NATO (anche se vanno considerati altri attori, in primis la Lega Araba).
Stiamo finendo in un tunnel, e il rischio contagio, se già è reale per i paesi dell’area rischia di diventarlo presto anche per noi, nonostante tutto sembri più roseo se la sigla è quella della NATO, facendo sembrare che non siamo davvero noi a combattere. Notizia del giorno: i soldati NATO sono anche i nostri.
Certo è che forse con la recessione di questi anni gli stati avranno poca voglia di sperperare risorse, anche se la posta in gioco può diventare alta, se ci si mettono in mezzo Libano e Giordania (poi l’Arabia Saudita?). Nel frattempo qualcuno ha saputo qualcosa della Libia? Chi governa, come vanno le cose? Silenzio


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