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Commento di

su On. Luisa Bossa (PD): "Non ho votato Marini, ma il PD è uno spazio democratico di confronto"


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20 aprile 2013 00:01

Faziosità >

Bersani ha proposto la candidatura di Marini all’assemblea degli elettori del PD. A favore si sono espressi i 2/3 dei presenti.
I dissenzienti hanno allora promosso la tesi che tale candidatura fosse il preludio ad un “inciucio” con Berlusconi per un governo condiviso. Subito è scattato il tam tam sulla rete.
Il risultato è stato che nelle urne a Marini sono mancati almeno 200 voti del PD.

Allora Bersani propone alla stessa assemblea il nome di Prodi. Questa volta il consenso è unanime. Da Bersani arriva l’invito a “ricomporre il disordine” di cui è stata data prova.
Calato il quorum (504) il traguardo è a un passo con l’accordo di tutti.
Nelle urne però a Prodi vengono ancora a mancare un centinaio di voti del PD.
Numero che coincide con quello di chi aveva respinto l’ipotesi Marini.

Renzi si è sempre vantato di dire le cose in faccia. Dovrebbe ora condannare senza mezzi termini chi ha sferrato le pugnalate nascondendosi dietro il segreto dell’urna.
L’ansia di rivalsa di certe “fazioni minoritarie” nulla ha a che vedere con un serrato scontro di idee. A pagare è l’identità e la credibilità del partito.
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