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Commento di Alfonso Mandia

su Lettera al M5S


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Alfonso Mandia Alfonso Mandia 27 marzo 2013 02:47

Caro anonimo, mi chiamo Mandia: a parte questa pedante puntualizzazione, mi permetta di dissentire.
Ho scritto più volte che un paese ad immagine e somiglianza di Grillo mi fa venire i sudori freddi.
E son d’accordissimo sulle sceneggiate di un’ opposizione finta, asfittica, che brucia imperterrita ogni occasione di dare la spallata finale al nano di Arcore per toglierlo dalla circolazione una volta per tutte.
Non parliamo di Monti e corte dei miracoli al seguito, la cui gran figura di m**** che fatta con l’India per la questione dei marò la dice lunga sulla preparazione dei professoroni, che son gli stessi che han devastato allegramente il paese con la complicità, appunto, di chi oggi mostra di farsi la guerra per scopi puramente elettorali.
Niente "tiratine paternalistiche", soltanto son convinto che un governo Pd guardato a vista da ragazze e ragazzi che soltanto per essere entrati in parlamento l’hanno reso uno dei più giovani d’Europa, che han dimostrato su molti temi preparazione e passione potrebbe funzionare, i grillini evitano che Bersani faccia gli insoliti infami giochetti con Zu’ Silvio e bersani potrebbe essere un argine alle follie del duo Grillo-Casaleggio.
Un governo di scopo, un anno per riscrivere la legge elettorale e fa rpoche altre cose necessarie alla sopravvivenza e tutti a casa, tagliando finalmente fuori la destra di Berlusconi che sì, è la peggiore delle destre possibili, la più infame, la più fascista, inzeppata fino all’inverosimile di piduisti e mafiosi, fascisti riciclati e faccendieri di ogni risma, ordine e grado.
Detto questo, se non sarà possibile fare una cosa del genere, son d’accordissimo con Paolo, che si torni al voto, se necessario anche di nuovo con il porcellum.
Che si mettano in gioco anche combattendo contro padron Grillo, o tornino a casa e lascino che si arrivi ad una soluzione o al crollo completo, il paese non ha bisogno di Robin Hood da scampagnata, ma di un cambiamento radicale.
E si sa che i cambiamenti radicali quasi sempre son tutt’altro che indolore.
Soltanto questo, volevo dire.


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