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Commento di

su Parlamento: come prima, più di prima


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7 marzo 2013 11:27

Fatta la legge, trovato l’inganno. Dal mio punto di vista il problema sollevato da Grillo è tutt’altro che irrilevante. La frase "senza vincolo di mandato", nel suo spirito originario, aveva il senso di tutelare l’attività del parlamentare, che deve sentirsi libero di esercitare la propria funzione senza alcuna pressione o condizionamento esterno alla propria persona e coscienza. Nella realtà invece, specie dal 1994 in poi, questo sanissimo principio è stato declinato come: "sono stato eletto e adesso faccio quel che c***o mi pare". Da qui la nascita degli "onorevoli" voltagabbana che passano con estrema nonchalance da uno schieramento opposto all’altro (visto le recenti indagini in corso forse anche con annesse bustarelle e valigette piene di soldi), che si possono permettere di tradire le promesse elettorali senza colpo ferire, o di dare vita al "gruppo misto" (un giorno qualcuno mi spiegherà perché questa gente invece non si dimette!), TRADENDO IMPUNEMENTE la volontà degli elettori che lo hanno mandato in Parlamento PER MERO E MESCHINO INTERESSE PERSONALE. Questa prassi, secondo me, fa nascere l’esigenza di rivedere quell’articolo, studiando una qualche norma che impedisca questi comportamenti che sono certamente ingiusti e scorretti. Tutta l’indignazione che la gente sente nei confronti della casta, non è figlia di Grillo. Nasce anzi proprio dal comportamento di questi signori che, spesso senza alcun pudore, manifestano come loro principale e unico interesse il riempirsi le tasche a spese della collettività. Altro che politica al servizio del cittadino ...
Se la casta avesse ben operato invece di rovinare il Paese, Grillo sarebbe rimasto nei teatri e nelle piazze a fare il suo mestiere: il comico.


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