• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di Fabio Della Pergola

su Lobby omosessuale in Vaticano? Lo sostiene un prete polacco


Vedi tutti i commenti di questo articolo

Fabio Della Pergola Fabio Della Pergola 22 febbraio 2013 01:00

Curiosamente lei commenta il mio articolo proprio nel giorno in cui tutti i giornali e i telegiornali rilanciano la tesi della "lobby omosessuale" in Vaticano. Ottimo tempismo.

Lei scrive “considerare che all´interno del clero esista la componente omosessuale che sia il collage della comunità pastorale è al quanto irreale”.

Non ho scritto che la componente omo sia il collage della comunità pastorale. Padre Tadeusz (non io) dice che “Ci sono diocesi dove tutti hanno queste tendenze, dal vescovo ordinario fino all’inserviente” e aggiunge “sono cose universalmente note”.

Lei scrive “classificare la donna come assessuata nella cultura e nel credo cristiano, mio caro autore è realmente riduttivo” e per dimostralo parla della prostituta che “lava i piedi al Cristo”. E qui devo darle ragione perché nel linguaggio aramaico del tempo “lavare i piedi” è una metafora per un atto erotico. Insomma i “piedi” non sono esattamente... piedi (me l’ha detto un prete cattolico, in caso lei pensasse alla solita bufala). Chieda a un filologo di lingua ebraica. Ma è indiscutibile che le rare tendenze erotiche presenti nei vangeli apocrifi e - allusivamente - in quelli canonici, sono poi diventate “allegorie” per parlare d’altro (vedi il Cantico dei Cantici).

Insomma, la sessualità non è tanto fare “opere di carità e misericordia” quanto incontro “sessuale”, genitale, corporale, fisiologico - ma devo proprio dirlo chiaro ? - fra un uomo e una donna. Cosa di cui, nelle sue parole, non c’è traccia (il che mi conferma che quello che ho scritto non è così campato in aria).

Poi scrive che ai cristiani è “chiesto di cercare di operare come possiamo il bene a noi stessi e al prossimo”. Personalmente non ho bisogno che me lo chieda nessuno. Cerco di operare per il bene mio ed altrui (anche se a lei non sembrerà) perché spontaneamente mi viene di fare così: forse perché l’essere umano non nasce affatto macchiato dalla colpa di Adamo come si ostina a dire il cristianesimo, ma naturalmente portato alla socializzazione (come diceva Marx). Per i cristiani deve essere più difficile, visto che hanno bisogno che glielo dica qualcuno.

Poi, dopo il prevedibile blablabla sul sacrificio, mi accusa di tirare “delle somme così grossolane, dicendo che tutti i sacerdoti sono omosessuali e che la cristianità è nata da una realtà del genere” arrivando ad uno sdegnato “ma lei da i numeri ????...”.

Ripeto che non direi di aver scritto che tutti i sacerdoti sono omosessuali (casomai l’ha detto padre Tadeusz che è un sacerdote e conosce bene l’ambiente, io mi guardo bene dal frequentarlo); io ho solo scritto, molto più modestamente, che immaginavo “una qualche tendenza omosessuale” all’interno della Chiesa.

Né ho scritto che la cristianità nasca da una “realtà del genere”, se con questo lei intende che sarebbe nata da un ambiente omosessuale. Io ho scritto una cosa diversa e cioè che il cristianesimo è una cultura “fondalmente omosessuale in quanto predilige il rapporto fra uguali piuttosto che il rapporto fra diversi”. E ho motivato il mio pensiero che, peraltro, non è poi così scandalosamente originale. Per il cristianesimo l’immagine ideale di donna è una vergine; si chiama desessualizzazione della femminilità, non saprei come altro chiamarla. E se la donna ideale non ha sessualità, il rapporto sessuale è fra un uomo e chi ? Manca il ‘diverso’ che è la donna per l’uomo, tanto quanto l’uomo lo è per la donna.

Perché poi la castità sia un dono e una bella notte di sesso sia perversione non lo capirò mai. Ma non si affanni a rispondermi, ne faccio volentieri a meno.


Vedi la discussione






Palmares