Io sono siciliano ed il prossimo 28 ottobre andrò a votare, scegliendo il mio candidato.
In questi giorni di campagna elettorale ho studiato i programmi politici dei candidati, di tutti i candidati.
Il risultato di questo studio (personalissimo) ha portato un’unica risposta: mancano i numeri. Alcune proposte politiche sono al limite del ridicolo, altre sono irrealizzabili a breve perché non tengono conto della circostanza che le finanze dell’amministrazione regionale siciliana sono al collasso.
Le Agenzie di rating internazionali assegno al debito siciliano un - outlook stabile ma negativo - vulnerabile all’eventuale peggioramento della situazione economica complessiva.
La questione - stabilizzazione precari - è una bomba economica e sociale pronta ad esplodere.
E poi incombe la scure del patto di stabilità e lo sforamento del fondo sanitario regionale.
I sondaggi (veri o falsi) non sono da tenere in considerazione: essendo basati su campioni, bisognerebbe conoscere l’ampiezza di quest’ultimi per avere idee più chiare.
Da siciliano posso affermare con tranquillità che anche rispondere in modo falso ai sondaggi è quasi un costume locale (vedi caso Agrigento di qualche anno fa).
Probabilmente, il M5S intercetterà i dei voti di protesta. Il rischio serio è un diffuso astensionismo.
Alfonso Albano