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Commento di Geri Steve

su Trattativa Stato-Mafia: gli aiuti di Napolitano a Mancino


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Geri Steve 27 giugno 2012 11:53

 

Il riferimento ai pifferi mi era incomprensibile, per cui sono andato di malavoglia a dare una scorsa all’articolo citato: è con sorpresa che l’ho trovato di GRANDE INTERESSE.

L’articolo è lungo e denso e io non l’ho capito a fondo, tant’è che io non ho identificato i tre gemelli di cui però due siamesi a cui si fa riferimento, sostenendo che Falcone li avrebbe voluti invece separati.

 

In sostanza l’articolo punta sul fatto che Falcone si era “inventato” la Direzione Investigativa Antimafia composta da poliziotti, carabinieri e finanzieri ma gerarchicamente svincolata da questi tre corpi e tre ministeri e rispondente alla sola magistratura, come -parrebbe- l’FBI.

L’anonimo autore sottolinea che però la DIA è stata depotenziata e quel principio non rispettato, almeno per i CC: l’art. 237 (DPR 90/2010, che si occupa di pifferi) dal titolo “Obblighi di polizia giudiziaria e doveri connessi con la dipendenza gerarchica”. Il cui primo comma afferma: “Indipendentemente dagli obblighi prescritti dalle norme del codice di procedura penale i comandi dell’arma dei carabinieri competenti all’inoltro delle informative di reato all’autorità giudiziaria, danno notizia alla scala gerarchica della trasmissione, secondo le modalità stabilite con apposite istruzioni del Comandante generale dell’Arma dei carabinieri”.

 

L’autore sostiene che questo DPR e le “istruzioni” di fatto superano e annullano la legge e pone giustificati e preoccupanti interrogativi:

E se la notizia che deve rimanere segreta fosse conosciuta da chi non deve sapere?

E se l’informativa di reato riguardasse esponenti delle istituzioni, o dei poteri forti in generale?

Guardiamo la questione da un altro punto di vista.

Nel caso fosse impartita dall’autorità politica una linea guida (disposizione) non concordata, l’ordinamento militare avrebbe gli anticorpi per contrastarla?

A parere dello scrivente, la risposta è negativa.

La legge 382/78, voluta anche dall’allora Presidente Pertini, prevede che un ordine non sia eseguito se illecito, ma il relativo regolamento (DPR 545/86) – che era atteso entro i successivi sei mesi, ma venne emanato a distanza di ben otto anni (cioè dopo dodici mesi che il presidente-partigiano era cessato dal mandato) - ha reso la previsione di difficile attuazione…”

 

Io qui sto scrivendo una risposta ad un tardo commento che non verrà letta da nessuno tranne -forse- l’autore del commento, mentre questi argomenti sono interessanti e importanti.

C’è una sola via per uscire da questa inutilità: che il preparatissimo autore scriva lui (direttamente o no) un articolo per AgoraVox e per altri giornali on line in cui spieghi lui come il potere politico ha annullato l’indipendenza della DIA, analogamente a come la chiesa ha annullato l’indipendenza di Dio con la sua gestione delle ordalie.

Se utile, sono disposto a collaborare.

Geri Steve [email protected]


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