Il riferimento ai pifferi mi era incomprensibile,
per cui sono andato di malavoglia a dare una scorsa all’articolo citato: è con
sorpresa che l’ho trovato di GRANDE
INTERESSE.
L’articolo è lungo e denso e io non l’ho capito a
fondo, tant’è che io non ho identificato i tre gemelli di cui però due siamesi
a cui si fa riferimento, sostenendo che Falcone li avrebbe voluti invece
separati.
In sostanza l’articolo punta sul fatto che Falcone
si era “inventato” la Direzione
Investigativa Antimafia composta da poliziotti, carabinieri e finanzieri ma
gerarchicamente svincolata da questi
tre corpi e tre ministeri e rispondente alla sola magistratura, come -parrebbe-
l’FBI.
L’anonimo autore sottolinea che però la DIA è
stata depotenziata e quel principio non rispettato, almeno per i CC: l’art. 237 (DPR 90/2010, che si occupa di
pifferi) dal titolo “Obblighi di polizia
giudiziaria e doveri connessi con la dipendenza gerarchica”. Il cui primo
comma afferma: “Indipendentemente dagli
obblighi prescritti dalle norme del codice di procedura penale i comandi
dell’arma dei carabinieri competenti all’inoltro delle informative di reato
all’autorità giudiziaria, danno notizia
alla scala gerarchica della trasmissione, secondo le modalità stabilite con apposite istruzioni del Comandante
generale dell’Arma dei carabinieri”.
L’autore sostiene che questo DPR e le “istruzioni”
di fatto superano e annullano la legge e pone giustificati e preoccupanti
interrogativi:
“E se la
notizia che deve rimanere segreta fosse conosciuta da chi non deve sapere?
E se
l’informativa di reato riguardasse esponenti delle istituzioni, o dei
poteri forti in generale?
Guardiamo la questione da un altro punto di vista.
Nel caso fosse impartita dall’autorità politica
una linea guida (disposizione) non concordata, l’ordinamento militare avrebbe
gli anticorpi per contrastarla?
A parere dello scrivente, la risposta è negativa.
La legge 382/78, voluta anche dall’allora
Presidente Pertini, prevede che un
ordine non sia eseguito se illecito, ma il relativo regolamento (DPR
545/86) – che era atteso entro i successivi sei mesi, ma venne emanato a
distanza di ben otto anni (cioè dopo dodici mesi che il presidente-partigiano
era cessato dal mandato) - ha reso la previsione di difficile attuazione…”
Io qui sto scrivendo una risposta ad un tardo commento
che non verrà letta da nessuno tranne -forse-
l’autore del commento, mentre questi argomenti sono interessanti e importanti.
C’è una sola via per uscire da questa inutilità: che il preparatissimo autore scriva lui (direttamente o no) un articolo
per AgoraVox e per altri giornali on line in cui spieghi lui come il potere
politico ha annullato l’indipendenza della DIA, analogamente a come la
chiesa ha annullato l’indipendenza di Dio con la sua gestione delle ordalie.
Se utile, sono disposto a collaborare.
Geri Steve [email protected]