Berlusconi e i suoi gerarchi pensano di avere ancora possibilità di ripresa politica e si affannano a cercare ricette gattopardesche credendo di poter turlupinare ancora il prossimo. Hanno preso il potere promettendo agli italiani di arricchirli, sono stati due anni a negare la crisi e alla fine ci hanno portato al fallimento, tra furti bunga bunga e ruberie varie. La storia quindi è definitivamente chiusa.

In quanto non direttamente responsabili del disastro, il PD ha ancora qualche possibilità di sfilarsi dal repulisti che sta investendo il ceto politico italiano della seconda repubblica, ma per fare ciò c’è bisogno di un radicale cambio nella guida del partito e nelle proposte strategiche.

Pensare di andare avanti con Bersani - la negazione vivente della comunicazione politica - rimasto il solo a difendere il finanziamento pubblico dei partiti e di una legge anticorruzione che non consente, di fatto, alcun miglioramento nella lotta al fenomeno, equivale a regalare il governo del paese ad una neo formazione politica di destra moderata nel 2013.

Bersani se ne deve andare! è il primo passo per aprire un discorso nuovo, se si vuole evitare di lasciare il campo a Montezemolo e Grillo.