Possiamo dire che viviamo in un mondo che per ragioni legate all’irresponsabilità collettiva utilizza mezzi e risorse senza sapere dove finiscono o quali danni producono, oggi e domani. Ma nulla cambia se non si diffonde la consapevolezza che tutti dobbiamo cambiare e contribuire a sensibilizzare gli altri.
L’isola di plastica è presente anche in Atlantico e quindi non è una prerogativa del Pacifico e, come ho sottolineato, oltre i 50 m di profondità, al largo della Liguria, si pesca più plastica e rifiuti che pesce. E dovrebbe preoccuparci molto la contaminazione di ciò che mangiamo.
Per l’acqua che beviamo (trialometani, arsenico) ho già scritto e, anche su questo aspetto, non esiste informazione pari al pericolo che la nostra salute corre. Il punto è che per cambiare bisogna sapere ma se non c’è informazione seria non c’è cambiamento.E purtroppo l’Italia, e non solo, è una telecrazia insensata.