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Commento di

su Elsa Fornero non ci piace. E vi spieghiamo il perché...


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15 aprile 2012 13:02

Chi troppo vuole >

Monti, appena insediato, ha avuto “carta bianca” nel dettare la sua manovra salva-Italia. I partiti di maggioranza hanno dovuto “validare” le regole del suo “rigore” imposto da uno stato di emergenza.

Forte della “credibilità” così acquisita Monti ha però preteso di dettare anche le riforme da lui “volute” per fare “crescita e occupazione”.
Convintosi di un mandato “salvifico” non ha temuto di innescare lo scontro sociale, minacciando perfino di andarsene.

Intanto sono già passati ben 4 mesi.
Il Pil è ancora in discesa, le imprese arrancano e la disoccupazione non dà tregua.

Anche se la “sua” maggioranza perde consensi, Monti insiste nel volersi “accreditare” di proprie ed esclusive “prerogative” decisionali.
Forse per mascherare la crescente percezione dei limiti connaturati.
Esemplare è il caso della riforma del mercato del lavoro.

Se riequilibrare il bilancio è un esercizio contabile, roba da “tecnici”, concretizzare delle premesse “efficaci” per il rilancio della crescita non può che essere frutto di “scelte politiche” condivise e partecipate.
Non c’è “tecnico” in grado, da solo, di porre le basi su cui ricostruire il futuro di un paese.
Compito precipuo dei “tecnici” è di predisporre un ventaglio di soluzioni praticabili, ma spetta ai “politici” scegliere tempi e modi del percorso da fare.
Governare è sfida “politica” di capacità e metodo.
Di enunciati e teoremi “paludati” trabocca qualsiasi Dossier Arroganza


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