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Commento di

su La Fornero sull'art. 18: senza un nesso


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20 marzo 2012 19:58

Alibi Bce >

Nessuno dubita che Monti trovi le ragioni del suo mandato nella Lettera della Bce (agosto 2011).

Per assicurare la “sostenibilità” delle finanze pubbliche si suggerivano “ulteriori interventi” sul nostro sistema pensionistico.
Di certo non si pretendeva da noi di stabilire il record europeo.
Eppure, dopo la riforma Monti, è Bruxelles a certificare che già nel 2020 l’età di pensionamento in Italia sarà la più alta in Europa. Supererà sia quella della Danimarca che quella della Germania.
Non solo.
Oltre 260mila ex-lavoratori, “esodati” con il vecchio sistema, non hanno più reddito in attesa di accedere, tra qualche anno, alla pensione.

Sempre nella Lettera Bce si rimarcava l’esigenza di “misure significative” per il rilancio della crescita.
In merito al mercato del lavoro si suggeriva la revisione delle norme di “flessibilità” della forza lavoro, del sistema di assicurazione dalla disoccupazione, nonché l’adozione di “politiche attive” per la riallocazione delle risorse verso le aziende più competitive.
Oggi la disoccupazione viaggia sopra il 9% e la domanda di Cassa Integrazione è cresciuta del 17%. Ordini e fatturato dell’industria sono calati del 4,4%.
La discussione sulle misure per la crescita non è stata ancora avviata.
Le risorse per gli ammortizzatori sociali sono da trovare.
Unica “urgenza” (dettata dalla Bce) è riscrivere l’art.18.
La “realtà” di una crisi non è spettacolo da teatrino di Pantomima e Rimpiattino


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