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Commento di

su Le disavventure oltreoceano del catalizzatore di energia e-cat


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15 marzo 2012 19:59

In effetti c’è da sperare che i numeri migliorino, ma l’ingegnerizzazione e lo sviluppo sono sempre successivi all’introduzione di un nuovo prodotto.
Tra l’altro, se ho capito bene, potrebbe esserci una difficoltà a mantenere la reazione sotto controllo, nel senso che, da quello che dichiarava anche il prof. Focardi, l’e-cat dovrebbe essere in grado anche di autosostenersi, ma solo a regime pieno. Penso che il problema del consumo di corrente sia dovuto alla volontà di farne un apparecchiatura a potenza modulabile, per renderla idonea alla produzione, in primo luogo, di acqua calda sanitaria e poi anche per permettere una regolazione della temperatura ambiente, nella funzione riscaldante. Non sono affatto sicuro di aver capito bene, ma penso che dovremo aspettare un bel po’ prima di avere le idee più chiare, dando ovviamente per buono che il tutto funzioni, in un modo o nell’altro.


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