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Commento di

su Retweets are not endorsement. I giornalisti e le regole su Twitter


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10 febbraio 2012 00:21

Secondo me Twitter in particolare, rispetto al social networking, è quello che è stato il fast food in campo alimentare: a parte l’hype (che c’è quasi solo quello) è una cattiva abitudine. Il pensiero ha bisogno di esser spiegato, le motivazioni di essere addotte, la stessa lingua (non solo italiana) viene trinciata per poter rimanere in quei pochi caratteri da SMS che rendono le frasi così composte una vergogna (peraltro l’ialiano risulta fortemente sfavorito, rispetto all’inglese, proprio in questo campo).

Come per il fast food, succederà che si scoprirà, nel tempo, che tweetare "è male", nel senso che fa male: fa male a chi lo fa, ed a chi lo legge, non portando veri contenuti ma solo "battutine". Mi aspetto che in un cabaret ci siano battutine, non nell’informazione. E come per il fast food, spero si tornerà allo slow food: un’informazione più "lenta", più completa, pur sempre con gli strumenti dell’informatica e della rete.

Già questo post, se questo non fosse un forum ma Twitter, non l’avrei potuto fare: l’informazione ha bisogno di spazio e di respiro.

Sky


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