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Commento di

su Contador squalificato: l'ergastolo a un ladro di polli


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7 febbraio 2012 08:06

Vedi, Davide, a mio avviso c’è un confine tra garantismo e autolesionismo. L’esempio è lo stesso di prima: se fanno un furto in una gioielleria, non sono disponibili riprese e trovano a casa mia la refurtiva, per la legge basta e avanza per condannarmi. Certo, io potrei essere solo il ricettatore: in quel caso collaboro e dico chi mi ha dato i gioielli. Potrei essere una vittima inconsapevole: in quel caso devo provare che i gioielli me li ha messi in casa qualcuno. Per il ciclismo vale la stessa cosa ed è scritto chiaramente nei regolamenti: spetta all’atleta l’onere della prova dell’involontarietà, così come spetta al sospettato di furto dimostrare che lo stanno incastrando. Cosa c’è di anomalo in tutto questo? Niente.

Quando vengono ritrovati valori più alti, partono le squalifiche in molto meno tempo: eppure non mi risulta che nessuno si lamenti della cosa. Ora... le discussioni sull’entità della pena non sono decisive: se anche lo avessero squalificato solo per sei mesi e gli avessero tolto solo il Tour del 2010, la carriera sarebbe stata comunque infangata. A mio avviso ci si sta facendo condizionare troppo perché si tratta "del grande Contador", ma per lui è stata usata la stessa logica di altre decine di ciclisti meno famosi. E per quanto mi riguarda lui è un atleta, punto: non mi interessa quanto e come abbia vinto, valgono le stesse regole. La prossima volta mangiasse le bistecche dell’albergo.


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