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Commento di

su Le parole di Monti e quelle, terribili, di Gobetti


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3 febbraio 2012 12:11

Direi semplicemente che non è stato centrato il punto.

Rispetto al ruolo "tecnico" non si può negare la competenza e la coerenza, altra cosa è la condivisione dei principi basilari.
Il punto chiave a mio avviso è la mancanza assoluta di mobilità sociale del nostro paese.
Monti nato in famiglia di bancari, che lo mandano nelle scuole che formano la classe dirigente, a sua volta i suoi figli sono stati mandati nelle migliori scuole e introdotti nel sistema - che monotonia e che noia si potrebbe dire.

E’ evidente che non tutti siamo interessati al lavoro a tempo indeterminato, ma se Monti che dichiara che dobbiamo abituarci al precariato purtroppo non leggo coraggio leggo CONTINUITA’ e contiguità con quanto tu denunci nell’articolo.

Polvere negli occhi.

Non so se tra 20 anni ci sarà una inversione di rotta ma quello che vedo oggi è una classe dirigente affiancata da un ceto sociale (bancari e ad) che chiedono sacrifici a noi per i loro giovani.
Grazie ai NOSTRI sacrifici i LORO giovani continueranno a navigare nel mare magnum, i nostri figli se saranno fortunati potranno iscriversi all’università pubblica, dopo aver superato una scuola dell’obbligo sempre più prosciugata di risorse. E poi mettersi in coda per avere il diritto alla sopravvivenza.

Ho visto uno striscione qualche giorno fa che diceva: la scuola ci alleva e il mercato ci macella. 

Purtroppo Monti, con tutte le buone intenzioni di questo mondo, non vedrà mai al di là di quel recinto che il suo ceto, la sua estrazione gli ha costruito intorno.
Mi pare di poter dire che è una delle tante vestali del dio mercato che va placato con sacrifici umani.

Spero di sbagliarmi, spero che non tutto vada nella desolante direzione che stiamo seguendo senza inversioni.

Non ho il posto fisso e sono contento di non averlo.
In margine però potrei aggiungere: ho zero risparmi, spendo tutto in affitto, piccole spese per mia figlia e contribuisco ad alcune spese della mia compagna che è una docente universitaria a contratto e porta casa meno di 6.000 euro all’anno - e grazie alla riforma Gelmini il suo corso di laurea va a spegnersi.
Se mi ammalassi e fossi costretto a stare fermo per qualche mese?
Accetto suggerimenti.



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