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Commento di

su Michel ed Antonio Martone. Un cognome, un destino


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25 gennaio 2012 15:46

infatti oltre al curriculum sarebbe opportuno valutare anche lo spessore della persona: quale essere pensante, che avesse raggiunto solo un decimo del suo "successo", si sarebbe mai impelagato in una affermazione così azzardata, se non altro per ragioni di personale convenienza? o forse il giovane prodigio voleva attrarre anche un pò di attenzione mediatica su di sè, non essendo ancora pienamente soddisfatto della propria posizione, a scapito di poveracci che oltre a non essere già proprio esattamente benvisti all’interno dell’università, per colpa di queste affermazioni., chissà quante umiliazioni in più dovranno subire?


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