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Commento di paolo

su ESCLUSIVO - Cinquemila rom schedati su base etnica a Roma. Come nel fascismo


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paolo 17 gennaio 2012 23:36

Concordo pienamente con Damiano .Vedo che anche Falcioni non sfugge allo stereotipo che fa del permissivismo l’idea di " democrazia" e del rigore nel far rispettare le leggi il regime totalitarista o peggio ancora "nazista" quando il controllo di legalità si applica a comunità etniche.
Purtroppo questo è il retaggio di una cultura cattolica che ha fatto del "buonismo" e della tolleranza una virtù anche quando diventa un disvalore sociale .

Tutti sappiamo ,evidentemente chi più chi meno o chi per nulla ,che le comunità ROM , o zingari che dir si voglia ,sono comunità ad altissima percentuale delinquenziale . Ognuno nel corso della sua vita credo abbia avuto a che fare ,direttamente od indirettamente, con queste persone che vivono sostanzialmente di furti che spaziano dal borseggio ,all’effrazione , allo smontaggio di cavi di rame e perfino lattoneria in rame dalle abitazioni . Se oggi nelle abitazioni si vive praticamente blindati anche nelle notti estive più afose ,dobbiamo ringraziare ,oltre ai delinquenti nostrani ,soprattutto questi "signori " .

C’è pure qualche imbecille ,perché tale non può essere altrimenti definito , che giustifica questi comportamenti inquanto frutto di una "cultura" con la quale dovremmo dialogare .

Invito l’autore a rivedere alcuni suoi giudizi critici su quello che dovrebbe essere una percezione civica comune ,ossia che chiunque vive sul territorio deve essere soggetto a tutti i controlli di legalità necessari ,comprese le impronte digitali quando si parla di comunità che hanno la pessima abitudine di "ospitare" gente senza documenti di riconoscimento o falsificati per i fini che ho prima citato . La "schedatura" a cui si riferisce l’autore non c’entra nulla .


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