• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile


Commento di

su In difesa di Elsa Fornero


Vedi tutti i commenti di questo articolo

12 dicembre 2011 01:27

Bene Sandro, poniamo l’argomento strettamente sulla base dell’aritmetica, ignorando le vere ragioni dell’ostracismo alle pensioni di anzianità.
Poniamo anche il caso che, come tu affermi, con l’attuale gettito contributivo l’INPS (nelle cui casse, per inciso, hanno attinto per decenni tutti i partiti di governo), non disponga dei fondi necessari per pagare le pensioni di anzianità.
Cosa bisogna fare? Aumentare la contribuzione ad un livello adeguato o, come si vuole fare per un atto di giustizia intergenerazionale, elevare l’età pensionabile.
Ma la permanenza al lavoro oltre una determinata soglia di età, genera una rarefazione della disponibilità dei posti lavoro, già aggravata dalla costante crescita dell’uso di macchine in luogo del fare dell’uomo. Non per nulla negli scorsi anni si è praticato in nome di questa alternanza generazionale, un’azione d’incentivo all’abbandono dei posti di lavoro con incentivi al prepensionamento. 
Inoltre, le aziende tendono ad assumere giovani ad elevata scolarizzazione per posizioni medio.basse,nelle quali sostiuire i cinquantenni e trattenere nelle elevate direttive i più attempati, impedendo il ricambio ai vertici.
Insomma, c’è quantomeno una certa incoerenza di prospettiva rispetto alle enunciazioni ad effetto: lavoro ai giovani ed alle donne, prolungamento del periodo di lavoro ed effetiva applicazione di questi criteri nel mondo del lavoro.
Ciò detto, per ovviare almeno in parte a queste discrepanze reali del mondo del lavoro e far coincidere coerentemente gli enunciati di facciata di questo governo, con la realtà dei fatti, si potrebbe, anche, oltre all’elevazione dell’età pensionabile, aumentare la percentuale di contribuzione per la pensione. E’ evidente che quest’intervento dovrebbe essere realizzato considerando quanto, al minimo, dovrebbe guadagnare al netto della busta paga, un qualsiasi lavoratore che debba sostenere i costi della sua esistenza quotidiana. E’ evidente che a parte alcune categorie professionali, caratterizzate da elevata redditualità, per le altre l’unica soluzione sarebbe quella di elevarne il reddito, onde evitare che il lavoro si trasformasse in un costo presente a fronte di incerto, data la caducità della vita, guadagno futuro. 
Sandro, lascia stare i numeri e considera l’esistenza dell’egoismo e della propaganda...
C’è una spesa da contrarre immediatamente in Italia ed in Europa: quella per la politica, per la burocrazia, per le smisurate eccedenze reddituali dei manger e dei consulenti degli isituti di credito e degli enti di stato. In Italia ci sarebbe denaro per una cospicua finanziaria e per incrementare il reddito ridicolo di chi, con questi livelli di costo della vita, non può viverne una dignitosa, qualunque siano le sue scarse attitudini e capacità.
ciao. 


Vedi la discussione






Palmares