Dove sta il problema?
Quando un Paese sta a cincischiare e spendendo 160 miliardi di Euri
nei prossimi 20 anni per i 12 GWp di fot(t)ovoltaico mette una pietra tombale
sull’elettronucleare...
Dove vogliamo andare e come possiamo competere?
L’Italia ha bisogno di figli e le donne in questo sono inattive perciò...
Lettera del prof. Carlo Cerofolini pubblicata il giorno
venerdì 28.10.2011 su “La
Nazione” e “Libero” e domenica 30 ottobre 2011 su “il
Giornale”
Inondazioni
Per la prevenzione i soldi ci sarebbero
Per mettere in sicurezza il territorio nazionale dal
dissesto idrogeologico ci vorrebbero 70 miliardi di Euri.
Orbene, gli incentivi che vengono dati all’eolico e
soprattutto al fotovoltaico – energeticamente ininfluenti, inaffidabili,
intermittenti e quindi inservibili (es. alle 19 d’inverno, quando il Sole non c’è,
occorre avere disponibile in rete ben 55 GW di potenza), tutti gli utenti
elettrici prossimamente spenderanno per incentivarle – con i soldi pagati in
bolletta – almeno 160 miliardi di Euri in 20 anni, ovvero otto miliardi annui.
Soldi sprecati che invece in un corretto e intelligente
rapporto costi benefici in nove anni consentirebbero di mettere in sicurezza da
frane e alluvioni tutta l’Italia.
I cittadini riflettano ed i politici agiscano, anche perché
ciò che non è economicamente sostenibile – come appunto l’eolico e il
fotovoltaico –
non è neppure ecologicamente compatibile.
Carlo Cerofolini
Sesto Fiorentino (Firenze)