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Commento di paolo

su Sull'immortalità dell'anima


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paolo 1 novembre 2011 00:46

Caro Daniele ," la religione è di fatto una scienza esatta " ,come tu affermi è a dir poco disarmante , per dirla in modo soft ..
La religione è tutto tranne che una scienza , anzi ne è l’esatto opposto , dal momento che prescinde sia dal metodo ipotetico-deduttivo ,sia dalla sperimentazione e ,soprattutto ,prescinde dal "dubbio" che è il vero motore che spinge verso la conoscienza .Su questi tre presupposti si fonda il pensiero scientifico e non ha nulla a che vedere con il "fideismo ", il "dogmatismo" o peggio ancora il "fondamentalismo" .Nella scienza non esistono verità assolute ma semmai la ricerca della verità (o delle verità) .

Nel sentimento religioso , al contrario di quello che tu asserisci , non c’è proprio nulla da capire perché non c’è nulla da spiegare ,bisogna soltanto prenderne atto come fenomeno partorito dalla mente dei "credenti" che vivono la loro suggestione per spiegare ciò che al momento non è spiegabile o quantomeno loro non sanno spiegare . La "fede" si può soltanto giustificare come una esigenza umana di esorcizzare la morte ,creando una vita trascendentale dopo la vita terrena .

Venendo al tema dell’articolo è evidente che l’universo mondo esiste se c’è qualcuno dotato di coscienza che è in grado di percepirlo .Non è possibile testimoniare l’esistenza di qualcosa se non esiste il testimone . L’essere umano (stiamo parlando del livello superiore di coscienza logica e non solo percettiva) è il testimone( probabilmente non l’unico) della natura che ci circonda e che è in grado di descriverla con la parola e la scrittura.
Mi fermo.
saluti


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