Giro&rigiro >
Ultimo quarto di legislatura.
Berlusconi è stato “costretto” dalla UE a redigere il compendio delle sue ricette per il rilancio del paese.
Premessa non scritta è che “non ci sono soldi” e “non c’è nessuna fretta”.
Basta infatti sfogliare i titoli delle “azioni” programmate da qui a fine anno.
C’è la “revisione” dei programmi cofinanziati dai fondi comunitari 2007-13 e l’emanazione dei Decreti attuativi della riforma Gelmini del 2010.
L’approvazione di interventi per promuovere apprendistato e contratti part-time e la nomina di un’apposita Commissione per l’abbattimento del debito anche tramite dismissione del patrimonio.
C’è la definizione delle opere da subito cantierabili e l’approntamento di leve fiscali per finanziare con capitali privati la realizzazione di infrastrutture.
Tutto il resto (concorrenza, liberalizzazioni, flessibilità lavoro, semplificazioni, ecc.) fa parte di impegni programmatici “spalmati” lungo l’intero anno 2012.
Tant’è che la Commissione UE chiede ora al Premier di dettagliare “urgentemente” contenuti e calendario delle riforme prospettate.
Annunci, promesse e proclami non risolvono una crisi che morde il paese come Se fosse Stagnazione …