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su 15 ottobre: diario dal cuore degli scontri


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26 ottobre 2011 08:54

"Alcune decine di loro erano davvero organizzati bene, come una catena di montaggio. chi spaccava le pietre con dei martelli, chi le trasportava e chi le tirava", racconta il connivente autore dell’articolo che poi sostiene: "Non sono black bloc, e non sono teppisti. Sono studenti e lavoratori precari carichi di rabbia".
Ma come? Ma cosa? I violenti sono violenti e basta. Se le centinaia di personaggi arrivati a Roma per menare le mani hanno trovato la collaborazione di altri individui (compreso l’autore dell’articolo) vorrè dire che su 60 milioni di italiani ci sono duemila imbecilli che si dedicano alle risse. Perchè tanti erano ed c’ero anche io.
Che pena l’apoteosi dell’incazzato, del "mio vicino di casa sdegnato", del disoccupato senza assistenza. Sciocchezze. La propaganda di gente che si traveste di sinistra, ma che con la sinistra non ha nulla a che fare. I lavoratori per decenni neppure potevano scioperare, ma non si sono mai dedicati come invasati alla distruzione delle vetrine.
"Nessuno fuggiva" scrive l’autore. Si interessava di Hitler e porno ’er pelliccia’.Vestivano di nero e indossavano un casco i loschi appartenenti alle pattuglie di picchiatori che ricordavano i criminali di Ordine Nuovo degli anni ’70. Coraggio, sampietrini e Siffredi: non pare proprio un background culturale da progressisti. "La polizia ha iniziato a caricare sui manifestanti". Prima l’italiano (Ha cominciato a caricare i manfestanti), poi la verità: dopo tre ore di devastazioni le forze dell’ordine hanno tentato in una zona larga (e non in una strada ad imbuto) di disperdere dei criminali. Come mai nessuno dei manifestanti ha isolato i violenti prima? Ha impedito loro di partecipare al corteo? Ha denunciato i picchiatori? Chi lo ha fatto le ha prese senza troppi complimenti e per nulla difeso dalle ’migliaia’ di ’indignati’ "che mai eravamo stati così tanti". Ma che dice questo narratora da strapazzo? Ma l’ha mai vista la San Giovanni del lavoro, degli operai, dei contadini?
Basta con questo modo dozzinale di descrivere la realtà. In Italia dei rottami già vecchi a vent’anni invece di far politica sfasciano macchine e godono della simpatia di alcune migliaia di simpatizzanti. Decine di migliaia di lavoratori ’veri’, di democratici ’veri’, di giovani ’veri’ cercano una proposta politica seria per uscire dall’incubo prodotto da Berlusconi e dai cretini di una sedicente sinistra che non c’è.


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