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Commento di

su Melania Rea stordita in casa?


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12 agosto 2011 13:14

Veramente interessante l’ipotesi dell’articolista, da meritare una riflessione e tale soluzione del caso merita comunque un approfondimento investigativo. Più volte mi era balenata in mente una ricostruzione dei fatti di tal genere. Comunque bravo, Giovanni Giannone, per il notevole sforzo d’"intelligence". La versione presenta invero qualche debolezza oggettiva almeno in due fasi, che dirò di seguito. 1) Nel trasporto di Melania dall’appartamento in garage, prima di caricarla in macchina, con il rischio di essere visto dai vicini, mentre trasportava un corpo pressoché inerte. Che si sarebbe inventato Salvatore!? Che stesse male e l’avrebbe trasportata in ospedale!? Sarebbe stato benissimo capace di affermarlo, a mio avviso, viste le false piste propinate agl’inquirenti. 2) Il tentativo di fuga compiuto da Melania, invero di pochi passi o metri, secondo il medico legale e gl’inquirenti, all’inizio dello sgozzamento a sorpresa da dietro tentato dal marito, per cui sarebbe stato impossibile, se la donna fosse stata ancora in stato d’incoscienza profonda. Si potrebbe riflettere che sul punto la ricostruzione del delitto operata dagl’investigatori sia fallace!? Comunque anche questo dettaglio meriterebbe proprio un’ulteriore rivalutazione da parte degl’inquirenti, perchè l’ipotesi dell’articolo in commento è davvero suggestiva. A proposito del trascinamento del corpo, io lo escluderei, in accordo con i rilivei sia degl’investigatori che del medico legale, i quali non parlano di segni di trascinamento sul terreno, ed opterei invece per un caricamento del corpo inerme della moglie, sulle spalle o tra le braccia, da parte di Salvatore, che lo depone direttammente sul luogo dove la donna è stata poi uccisa a coltellate e ritrovata cadavere. Ciò spiegherebbe ampiamente anche la ragione sia delle orme di pneumatici di automobile, rinvenute quasi a ridosso del capo di Melania, e sia le tracce di terriccio repertate al ginocchio destro della poveretta, come d’appoggio al suolo, nella fase dello scaricamento dalla macchina. Sono infine d’accordo in pieno con l’articolista che la telefonata tra Salvatore e la sorella Francesca, sia un chiaro tentativo di sviamento da sé delle indagini in corso, perchè il Parolisi sapeva ormai da un mese d’essere intercettato, messo in atto proprio nel momento in cui il caporal maggiore vedeva salire l’attenzione delle ricerche nei suoi confronti.


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