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Commento di Pietro Orsatti

su L'Era Alemanna: Fascisti sul taxi


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Pietro Orsatti 29 settembre 2008 08:41

Scusate, il commento subito sopra (anonimo) ero io... m’è partito il post prima di mettere il mio nome (e non un nick) per firmarlo.
Iniziamo a rispodere al secondo post.
Dico di me perché mi assumo le responsabilità di quello che affermo, scrivo e pubblico. Lo faccio da qualche decennio. E frasi tipo "non pensa prima di scrivere alle conseguenze" a casa mia assomigliano a una non troppo velata intimidazione (fatta con un nick suona proprio malino... tipo minaccia... di che? Di una querela? Di una visita sotto casa?). Vabbè, passiamoci sopra, forse è solo uno "svarione".
Andiamo ai contenuti del pezzo:
i fatti, ampiamente documentati non solo dagli articoli di quei giorni (ma anche dai verbali della polizia), non sono ipotetici. In relazione ai ragazzotti con celtiche e teste rasate (come loro stessi raccontarono allora, erano ultras della lazio di un gruppo di ultra destra reclutati per fare la sicurezza alla manifestazione) non si limitarono a mostrare muscoli e cipiglio, ma picchiarano allegramente come riporta la cronaca (e anche la mia testimonianza diretta visto che ero lì seguendo tutta la giornata).
Un esempio: ho visto prendere a schiaffi un anziano signore da questi giovani "un po’ troppo vivaci" dopo un inseguimento a Piazza Venezia: aveva protestato dal finestrino del bus, esasperato, dall’ennesimo blocco abusivo della circolazione. Che fossero rasati (non tutti) e indossassero (tutti) simboli (tatuati e non) fascisti (come croci celtiche, sigle di reparti della rsi, svastiche, slogan) e facessero il saluto romano a ogni "ops", è pura casualità? Uno si tatua "DECIMA MAS" per estetica sul sul braccio?
Ricordo anche che un cronista si trovò improvvisamente in tutti parcheggi di Roma un volantino con il proprio nome, indirizzo, numero di telefono e un "invito a portargli i propri saluti". Anche questa è una casualità?
Che l’uomo ne basso ne alto continui a cercare di riabilitare la Rsi e addirittura le leggi raziali (beccandosi una censura secca non solo dal presidente della Repubblica ma perfino dal presidente della camera del suo stesso partito) non la considero una casualità. Come non è una casualità il corteo di taxi festanti (con saluti romani acclusi) il giorno delle sue elezioni. Come non è una casualità che mostri addirittura la sua croce celtica in televisione con orgoglio ricordando il proprio passato (passato).
Cercare di cambiare discorso per non ammettere le proprie COLOSSALI contraddizioni mi sembra davvero un pessimo esercizio di stile.
La prossima volta usa una tattica diversa


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