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Commento di paolo

su La beatificazione di Wojtyla e la teocrazia di Ratzinger


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paolo 3 maggio 2011 08:47

Dopo il gustoso ,sano e franco botta e risposta ,ritornerei al tema dell’articolo .

Per capire il senso dell’opera di Ratzinger bisogna partire dalla premessa del come si diventa Papa .Cerco di spiegarmi in poche parole . Ci sono uomini guidati da un’istinto superiore che è quello di vivere , alle spalle degli altri , sgamandosela alla grande ; un’ottima strada è quella di buttarla sulla "vocazione religiosa " . Se sei un gran filone ,con un po’ di fortuna e qualche coincidenza storica e politica ,diventi papa . Vale Per Ratzinger , per Wojtyla e per tutti i loro predecessori . Sempre rischiando la blasfemia , aggiungo che il giovane Wojtyla , mentre i suoi coetanei lavoravano nelle fonderie e lottavano contro i totalitarismi storici , si è sentito pervaso dalla "vocazione religiosa" e si è defilato nei conventi a pregare .
Ratzinger ha invece anche qualche peccatuccio di gioventù(Hitleriana ) in più . 
Sia come sia , oggi l’uno santifica l’altro per santificare se stesso . Somiglia un po’ a quei premi televisivi che i conduttori si scambiano , oggi io a te ,domani tu a me , e via cosi’ .
Sto’ banalizzando ? , puo’ darsi . O forse è la cruda ,feroce e schietta verità . L’umanità è piena di poveri cristi che , nel nome di una vera vocazione religiosa vivono tra i più miseri della terra , questi si che avrebbero diritto ad essere santificati (vedi madre Teresa) , non questi imporporati e indorati scansa fatiche , che vivono come sceicchi alla faccia del prossimo .
Comunque se avessi un po’ di primavere in meno andrei anch’io a Cuba , ma non per lavorare come sono purtroppo costretto a fare ( a differenza del Papa) .

ciao a tutti 

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